Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

, Irredentismo, questione balcanica r internazionalismo noi il nostro Governo ha incontrato una oppos~zione risoluta e paralizzante, mentre macchinava di occupar la Tripolitania. Il nostro Governo troverebbe certamente in noi nemici accaniti se sognasse di occupar l'Albania. Nessun partito socialista del mondo ha nel suo breve passato tante pagine di sano e sincero ed efficace internazionalismo, quante noi ne abbiamo. Il partito socialista dell'Austria poteva scriverla ora una pagina gloriosa, dinanzi a questa, che è stata la prima clamorosa iniziativa deprèdatrice del suo Governo, dopo che nella vita pubblica dei suoi paesi esso si è vigorosamente affermato. Non l'ha scritta. E ne è nato un dissidio fra noi e lui. Ma di questo dissidio non nostra è la colpa. * La causa di esso si deve cercare nella situazione contraddittoria, in cui i socialisti dell'Austria si sono trovati e continueranno a trovarsi. Nella Bosnia e nell'Erzegovina - io scrivevo due mesi fa - la borghesia austriaca ha un ottimo sbocco ai suoi prodotti, e vi ha impegnati forti capitali, e ne ricava ad ottime condizioni materie prime per le sue industrie; e perciò ha interesse ad eliminare ogni equivoco ed ogni incertezza nella situazione giuridica e doganale di quelle regioni; e con la borghesia austriaca è cointeressato il proletariato aust~iaco, che soffrirebbe anch'esso da un distacco politico di quella provincia, con conse~ente elevamento di una barriera doganale e nuovo orientamento del sistema ferroviario; e "perciò," finivo, "è naturale che i socialisti austriaci approvino - salvo qualche riserva formale e di convenienza - il loro Governo." L'amico Vivante ha I riprodotto in corsivo questo passo del mio articolo, ha messo in grassetto corpo dieci quel è naturale, ed ha esclamato: "Lo riconosci anche tu, dunque, che noi abbiamo agito nell'interesse del nostro proletariato, cio~ da socialisti? " Ma io spero che l'amico Vivante, osservando il mio pensiero nel suo complesso e rinunciando al vantaggio che gli viene in questa nostra discussione da quel non molto felice è naturale, vorrà ammettere che il fondo della mia idea era questo: i socialisti dell'Austria hanno badato al solo interesse della loro classe operaia, trascurando tutti gli altri elementi del problema; e, presa questa via, è naturale che abbiano agito in quel modo. Se avessero dovuto tener conto degli altri elementi del problema, avrebbero dovuto sacrificare al dovere internazionalista, piuttosto astratto, i loro interessi concreti: avrebbero dovuto mettersi energicamente contro il loro Governo, rinunziando magari · a quell'ottima legge sulle assicurazioni operaie, che essi sperano di con- · durre in porto durante la vita di questa Camera. Non è niente affatto dettò che, facendo gli interessi di un determinato gruppo professionale o etnico di lavoratori, si faccia sempre del vero socialismo e internazionalismo. Un gruppo di operai, che esige dal proprio Governo un privilegio per i prodotti del suo lavoro a danno dei consumatori, cioè degli altri operai, non fa del socialismo, fa dell'egoismo cor87 I BibHoteca Gino Bianco

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