Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 Terzo. Che si devono cercare nell'imposizione di una qualunque formula di diritto di Stato quelle garanzie di rapporti stabili e tranquilli, che non si trovano nel consenso della popolazione. Ed è di questo che si vuol menar vanto? Un titolo di onore sarebbe· stato per l'Austria-Ungheria, se essa avesse potuto dire al mondo: per desiderio espresso delle popolazioni della Bosnia-Erzegovina è stata decisa la loro definitiva unione ai paesi della Monarchia. E il Lavoratore dell'8 novembre, illustrando I -problemi urgenti m Bosnia, ha scritto: Le condizioni di vita economica dei popoli della Bosnia si rispecchiano, meglio che in nessun'altra, nella questione agraria. Secondo l'ultima relazione ufficiale, alla fine del 1906 c'erano in quei paesi 80.000 poderi dei k._meti, cioè poderi non posseduti dai contadini, ma dal latifondista (aga), al quale il contadino (l{met) divenuto appaltatore ereditario, deve passare la tretina, un terzo del raccolto. Il Governo è sempre preoccupato di far apparire il rapporto tra aga e l{meti come un rapporto pacifico fra 1atifondista ed appaltatore. Ma ciò non è esatto, perché esso non è fondato sopra un contratto bilaterale, ma sopra imposizioni ed abitudini inveterate (il cosi detto diritto dei l(mett) che non sottostanno alla competenza dei giudici, ma a quella dell'autorità politica. Il padrone della terra ha il diritto di scacciare il k_met che vien meno .ai suoi doveri e di appaltare il podere ad un altro. Le vertenze vengono decise da un Ufficio distrettuale col concorso di assessori agrari; sui ricorsi decide il Governo provinciale. Naturalmente il favorito dal Governo è sempre l'aga. La lotta fra padrone e servo è perciò delle piu insidiose: ambedue cercano di sfruttare piu che possono tutti i vantaggi della propria situazione e si valgono a ta1 uopo di espedienti punto atti ad elevare la pubblica morale. Estorsioni con assistenza dell'autorità politica, spionaggi ed ingannevoli raggiri da parte degli aga, e frodi occulte da parte dei k_meti, sono le caratteristiche della vita rusticana. Un duello insidioso, con esclusione di ogni onesta intenzione e d'ogni prevenzione d'onore! Anche la storia del movimento operaio ne sa già qualcosa. I lavoratori della Bosnia, entrati nd 1905 sulla soglia della vita pubblica (anche l'industria è nelle fasce; essa dà lavoro a circa 18.000 operai, di cui il venti per cento è organizzato nella Federazione centrale operaia Glavm radnickJ savez di Seraievo), devono fin da principio lottare su due fronti: contro il capitalismo e contro la burocrazia. Nel maggio 1906 la burocrazia tentò di uccidere il movimento operaio a sciabolate, e, poiché quest'azione violenta ebbe l'effetto contrario, essa tentò di indebolire e demoralizzare il movimento, sfrattando i turbolenti e provocando e terrorizzando gli operai in lotta. Per farsi un'idea esatta del cumulo di ingiustizie infami, che queste parole riassumono, basta ricordare che nel 1875 i contadini bosniaci (serbocroati) insorsero contro l'oppressione dei feudatari musulmani, i quali erano anch'essi di razza e di lingua serbo-croata e oriundi cristiani, ma al tempo della conquista si erano convertiti coi loro fedeli all'islamismo per conservar terre e privilegi feudali. L'Austria non appena ebbe preso ad amministrare la Bosnia, si alleò coi feudatari musulmani contro i contadini, riempi l'amministrazione locale con funzionari polacchi, tedeschi, ungheresi, escludendone gli indigeni e lasciando mano libera agli impiegati per qualunque ruberia e prepotenza; e cercò di dividere la classe soggetta e sfruttata in due partiti religiosi diYersi, favorendo la minoranza croata cattolica contro 80 BibliotecaGino Bianco

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