Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Postilla devono "esagerare le funzioni civili economiche dei poteri pubblici"; ma, dato l'odierno disordine e i pericoli di una immane conflagrazione, lo sta– to, "in via eccezionale e transitoria, con intensità proporzionata ai biso– gni di un organismo in dissolvimento," deve lavorare alla "restitutio in in– tegrum del diritto soci a 1 e. " L'orologio sociale s'è sciupato; tocca allo stato far una volta tanto da orologiaio; e poi l'orologio andrà a mera– viglia. Il Murri mi pare che abbia sentito il ridicolo di quest'idea, e quin– di non solo vuole che lo stato faccia la restitutio in integrum, ma vuole anche che vegli a conservare ciò che ha restituito. Ma che cosa è lo stato dei cattolici? Il Murri ha capito perfettamen~ te che uno stato astratto non è mai esistito e che lo stato è ciò che voglio– no che sia, quelli che dominano in esso. Perciò non è caduto nel puerile errore dei socialisti di stato e dei propugnatori del cosi detto "stato eti– co," che parlano di uno stato morale, difensore della giustizia e del buon diritto. Il Murri vuole invece "un regime di vita costituzionale - ne parli un po' ai padri della Civiltà cattolica e dell'Osservatore romano - su basi possibilmente larghe"; e se non sarà possibile averle larghe, le prenderan– no strette. Il regim, costituzionale dev'essere fondato "sulla rappresentanza degl'interessi," e quindi in esso una "larga e vera parte sarà fatta alle clas– si inferiori nelle rappresentanze politiche." La rappresentanza degl'interessi è quella stessa organizzazione elettorale, che il nominato Michele Torraca va da qualche tempo domandando nel Corriere della sera. 11 Si trova in Au– stria.12Ora il Murri vuole forse che gli interessi siano rappresentati come so– no oggi in Austria, cioè in modo che gl'interessi borghesi abbiano una schiac– ciante prevalenza sugli interessi proletari? Oppure vuole che il proletariato abbia la prevalenza sulle classi, che avrebbero perduto la loro "ragione di essere"? Nel primo caso, io non so che differenza c'è tra lui e il nominato Michele Torraca; nel secondo caso, io sono pronto a diventare democratico cattolico... provvisoriamente. Ma il Murri non conta solamente sulle riforme politiche e sociali; con– ta anche "sul progresso morale e intellettuale." È il famoso spirito socia,. le cristiano, che servirà a tappare tutti i buchi della futura società cristia– na. Per ora nel Belgio, dove i cattolici hanno il mestolo in mano, pare che lo spirito cristiano di buchi ne abbia tappati pochi. Staremo a vedere. Nello stesso numero della Cultura sociale, mentre il Murri dimostra il mio errore sul programma sociale dei cattolici, il Chiusano sullodato mi n– sponde a proposito del programma politico. 13 l'università di Pisa, il conte Stanislao Medolago Albani di Bergamo, il marchese Lorenzo Bot– tini di Lucca, il conte Cesare Sardi di Lucca e il prof. Luigi Olivi dell'università di Modena. [N.d.C.] 11 Cfr. i due articoli L'elettorato per categorie, in "Corriere della sera," 21 gennaio e 3 febbraio 1898. [N.d.C.] 12 Dove l'elettorato era diviso in cinque "curie": la grande proprietà fondiaria, i centri urbani, le camere di commercio, i comuni rurali e la generalità degli elettori (curia del suffragio universale, che eleggeva soltanto il 17 per cento dei deputati al Reichsrat). [N.d.C.] u L. CA1ssOTI'I DI CHrnsANo, Il programma politic<J dei cattolici, in "Cultura sociale," 1 febbraio 1898. [N.d.C.] 43 BibliotecaGino Bianco

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