Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

f. Postilla ma; di Roma non parlan mai in modo che si sappia quel che vogliono: forse non sanno voler nulla. Per questione politica i cattolici intendono la questione se si debbono o no conservare le forme rappresentative. I demo– cratici cristiani vogliono a questo proposito "una maggiore e piu reale par– tecipazione dei cittadini all'andamento della pubblica cosa"; e vogliono "sostituire all'attuale governo di fittizie ed inorganiche maggioranze, il re– gime rappresentativo sulla base del regime corporativo [rappresentanza de- gl'interessi]; al parlamentarismo il governo del popolo organizzato." , Rispetto al metodo, la democrazia cristiana vuole "realizzare il pro– prio programma politico e sociale appoggiandosi essenzialmente alle classi popolari. 11 "Dopo avere per tanto tempo invocato in ogni guisa, illustrato e magnificato il compito normale delle classi superiori, [i democratici] rico– noscono che, allo stato delle cose, non è piu possibile l'affidarsi esclusiva– mente al beneplacito di queste classi." Come si vede, la puzza del sociali– smo è forte abbastanza! Queste idee cosf chiare e cosf giuste, si lamenta però l'autore, sono avversate "dalle persone piu venerate e piu care, 11 le quali respingono "il programma politico della democrazia in: omaggio al ricordo degli antichi regimi feudali o monarchici, od il programma metodico democratico per va– gheggiare il bello ideale di una redenzione di classi inferiori inconscie e pas– sive, effettuato unicamente per virtu delle classi potenti. 11 Pare di sentire il nostro Bissolati discutere col Luzzatti sulle "alte idealità 11 della borghesia.' Il trovare fra gli antidemocratici le "persone piu venerate e piu care 11 non è, mi pare, un fatto che confermi molto l'affermazione del Murri che le discordie fra i cattolici abbiano poca importanza, come io "mostro 11 di credere. A dimostrare, poi, sempre meglio che tutti- i cattolici sono demo– cratici, valga il fatto seguente che apprendo dallo stesso I numero della Cultura sociale. Un giornale 'cristiano democratico genovese, Il popolo ita– liano, - anche nella terminologia i democratici cristiani si vanno sempre piu avvicinando ai democratici liberali - aveva proposto che si tenesse un congresso democratico cristiano italiano. Questa idea fu accolta, dice il Murri stesso, con "entusiasmo da molti, con riserve da altri, silenziosa– mente dai piu." A dar ragione ai piu, che non essendo democratici, suppongo non siano cattolici perfetti, e a dar la doccia ai molti, è venuto, a quel che pare, il papa stesso in persona, che ha vietato il congresso. Senza commenti! Ma veniamo alle idee, che, secondo il Murri, 8 sarebbero divise dalla gran maggioranza dei cattolici. Ognuno vedrà da sé quanto queste idee siano logiche, e piu specialmente quanto siano pratiche. 7 In polemica col blando riformismo sociale propugnato dall'economista e uomo politico liberale Luigi Luzzatti sulla "Nuova antologia" del 16 novembre 1892, il giovane Leonida Bis– solati aveva dimostrato, in una serie di articoli sulla "Critica sociale" (16 dicembre 1892 - I febbraio 1893), raccolti piu tardi in opuscolo (La lotta di classe e le alte idealità della bor– ghesia), come i miglioramenti economici ottenuti dalle classi lavoratrici non erano dovuti alle "alte idealità" di solidarietà sociale della borghesia, ma erano stati strappati con le agitazioni sindacali. [N.d.C.] a Il programma sociale dei cattolici, cit. [N.d.C.] 41 I oteca Gino Bianco

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