Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

L'avvenire del partito cattolico che in questo d'accordo con me, vuol dire che anche ora è questione di lenti. 4 Del resto il Murri riconosce che "è vero, pur troppo, che fra i catto– lici ci sono discussioni," che "divergenze ci sono e gravi, e piu gravi anche saranno forse il gforno che i cattolici dovessero propriamente scen– dere in campo"; ma non sono poi cos1 gravi e sostanziali come io "mo- ,, d' d ( h' " "? . . d 1 . I) " stro 1 ere ere pere e mostro ma 10 c1 ere o su seno. ; e sono, almeno in gran parte, piu di metodo che di sostanza, e talora, piu che sociali, politiche"; e fra democratici e conservatori la questione consiste, piu che altro, solo nella parola democrazia, che, "bene o male, dispiace a parecchi." Se non ci fosse dunque la parola "democrazia," tutti i catto– lici sarebbero... democratici. Questa idea del Murri è confermata perfettamente dal signor Luigi Caissotti di Chiusano in un notevole articolo, I tre aspetti della democra– zia crùtiana, del I numero della Cultura sociale. 5 Lo scrittore afferma che fra i cattolici, sulla loro azione sociale, non c'è e non ci può essere dis– sidio; val quanto dire che le questioni sul salario, sulla imposta progres– siva, sull'azione dello stato, e su tanti e tanti altri argomenti, di cui sono giornalmente pieni i giornali cattolici, specialmente stranieri, non esistono. Tutti i cattolici sono democratici, cioè vogliono combattere l'azione usu– raria del capitale e sottrarre gli scambi all'impero assoluto della legge dell' of– ferta e domanda, e considerano il commercio non come libero campo per la lotta degli egoismi individuali, ma piuttosto come una delicata funzione sociale da regolarsi in vista del bene comune. Tutti i cattolici ammettono che la questione sociale non si può risolvere colla sola carità, ma bens1 riconoscendo gli imprescrittibili diritti della giustizia. "Qui le gradazioni non sono ammissibili." Chi non ammette questi prindpi non è cattolico pùro, ma è ancora sotto l'influenza delle idee liberali. I dissidenti dal pro– gramma democratico cristiano "non formano una gradazione del cattoli– cismo, ma piuttosto del liberalismo." Come si vede, è questo un mezzo molto comodo per dimostrare che i cattolici son tutti democratici nella questione sociale: i cattolici che non sono democratici non sono cattoli– ci perfetti; quindi tutti i cattolici perfetti, cioè democratici, sono d'accor– do fra loro. Però non sappiamo quanto saranno contenti di questa nuova specie di scomunica il conte Soderini e il cardinal Zigliara. 6 Dove il Chiusano ammette, bontà sua, che il dissidio esiste, è nella questione politica e sul metodo della lotta. Per questione politica i cattolici non intendono la questione di Ro- G. M. SERRALUNGA), Un grande esperimento sociale: storia, giudizi, ammaestramenti (relazione critica sul "congresso internazionale per la protezione operaia" tenutosi a Zurigo nell'agosto 1897), in "Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie," vol. XV, p. 332 (novembre 1897). [N.d.C.] 4 Intanto il vescovo di Gand ha vietato all'abate Daens di ripresentarsi candidato alle elezioni legislative del luglio prossimo [1898]. (Nota della "Critica.") s In data I gennaio 1898. [N.d.C.] 6 Edoardo Soderini (1853-1934), esponente dell'aristocrazia nera romana e pubblicista assai legato a Leone XIII, di cui fu il biografo; Tommaso Maria Zigliara (1833-93), uno dei rinno– vatori della scolastica e principale redattore della Rerum novarum. [N.d.C.] 40 BibliotecaGino Bianco

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