Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il purgatorio cattolico zitutto il catechismo, nella maggior parte delle scuole, c'è; ma, anche quan– do sarà in tutte, credete che cambierà il mondo? credete che il catechi– smo sia poi capace di addormentare la coscienza del proletariato? Io son sicuro che il catechismo nelle scuole addormenterà i ragazzi solo... per la noia. Tutti i miei lettori, ne son certo, hanno subi'.to, come me, il cate– chismo nella loro piccola età; e tutti, come me, non hanno riportato da q~ello studio che un senso di spaventevole noia; i nostri padri studia– rono tutti nelle scuole dei preti, e furono tutti liberi pensatori; "catechi– smo o socialismo" si gridò, mentre Napoleone il Piccolo saliva sul trono di Francia, e la Comune di Parigi_ dimostrò che il catechismo non cava un ragno dal buco. Ben venga il catechismo: nella sua forza credono solo quel– li che... non l'hanno mai studiato; ben venga; e anche questa illusione . ' svarura. Certo, il governo cattolico porterà seco un periodo di reazione forse oiu feroce di quella crispina; il Sillabo condanna non solo la rivoluzione in blocco, ma tutte, una per una, le conquiste della nostra civiltà: libertà di stampa, libertà di coscienza, libertà di culto, forma parlamentare, suffra– gio universale. E sia! piu si comprime il vapore e con maggior violenza scoppierà; la oppressione cattolica darà a noi il monopolio della libertà e della scienza e noi ce ne sapremo servire; nessuno scienziato potrà non essere socialista, perché non troverà in nessun altro luogo che nel sociali– smo la libertà, di cui ha bisogno: Darwin ricorrerà a noi per pubblicare l'Ori·– Kine della specie, Haeckel dovrà mettere sotto la nostra protezione la Schopfungsgeschichte, e Spencer non saprà scrivere piu Dalla libertà alla schiavitu. Certo, se in questo momento non esistesse un partito cattolico _ lottan– te col liberalismo e funzionante da luogo di riunione per la piu parte di quelli che soffrono nella presente società e non possono ritrovare altra cau– sa ai loro mali al di là della causa prossima "liberalismo"; se noi, per la nostra potenza e per lo sviluppo inoltrato delle forze produttive, potessi– mo sperare una conquista immediata e duratura di tutti gli organismi della società moderna, sarebbe assurdo aspettare; e quand'anche volessimo aspet– tare non potremmo. Ma prima che noi siamo in grado di muovere al– i' assalto con sicurezza di vittoria, ci vorrà del tempo. Frattanto il meglio che possiamo fare è provocare l'esercito cattolico ad uscire dalle posizioni vantaggiosissime in cui si trova, ed obbligarlo ad esporsi tutto, senza ri– paro, al fuoco delle nostre artiglierie col pretesto di lasciar conquistare da lui il potere, che noi non possiamo conquistare per ora. Per ottenere questo intento, saremo obbligati a fare qualche sacrifi– cio; in attesa del paradiso socialista, bisognerà che viviamo nel purgatorio cattolico; ma, se saremo abili e prudenti, i sacrifìzi saran pochi e il purga– torio cattolico durerà lo stretto necessario. Per spiegare questa idea, supponiamo da capo che dopo Abba Gari– ma fosse successo quello che non successe. Novantanove su cento, noi ci saremmo ·ubriacati del nostro insperato trionfo, avremmo creduta eterna 37 ibl' oteca Gino Bianco

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