Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capùolo settimo . l l purgatorio cattolico Ben venga dunque il predominio dei cattolici in Italia. È necessario che sia cosf, per noi è bene che sia cosf. Oggi i cattolici godono di tutti i vantaggi di un partito d'opposizione, e di molti vantaggi di un partito di governo. La infinita viltà dei liberali cede ad essi ogni giorno nuove armi, ed essi accettano e rispondono con degli schiaffi; accettando si rinforzano, schiaffeggiando si fanno applaudire. Nel novanta per cento delle scuole elementari italiane il prete insegna il catechismo; il novantanove per cento dei maestri e delle maestre debbo– no sopportare il giogo del curato; e i cattolici gridano e protestano che i liberali han distrutto Dio e che questa è la causa di tutti i mali. Novanta– nove su cento dei professori di filosofia nei licei sono cattolici, i testi di filosofia positiva sono esclusi dalle scuole, quasi tutti i professori secon– dari sono fedeli credenti, e i pochi atei sono obbligati a dissimulare accu– ratamente le loro opinioni se non vogliono perdere il pane; e i cattolici ur– lano che nelle scuole laiche tutti i giovani diventano materialisti e questa è la causa di tutti i mali. I congressi cattolici si tengono liberamente, i giornali e gli opuscoli cattolici, salvo qualche ridicolissimo processo, si pub– blicano liberamente, il papa nomina liberamente i suoi vescovi, senza do– versi mettere d'accordo collo stato come in Francia o in Austria, e, se lo stato nega l'exequatur, il papa tien duro e, al cambiamento di ministe– ro, l'exequatur è concesso; i vescovi parlano e si muovono liberamente, co– me in Francia e in Austria non si sognerebbero di desiderare; e i cattolici piangono e gemono sulla libertà conculcata della Chiesa, e si atteggiano a difensori della libertà di coscienza e della libertà d'insegnamento. Se andranno al potere, che cosa potranno prendersi oltre a quello che han loro già concesso i vigliacchissimi liberali sabaudisti? Verso i cattoli– ci, i liberali, nella speranza di ammansirli, han seguita la stessa intelligen– te tattica che verso Menelik: anche a questo, per averlo amico, hanno re– galato fucili e cannoni fino alla vigilia della guerra; e dopo l'Abba Garima abissina, avremo l'Abba Garima cattolica. E venga presto! Che cosa abbiam da perdere noi socialisti con un governo cattolico conservatore? Nulla. Mi si dirà: e il catechismo nelle scuole? Eh via! an- 36 BibliotecaGino Bianco

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