Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

I cattolici e la piccola proprietà come se la mezzadria possa essere adottata in tutte le forme di cultura; come se il lungo affitto sia compatibile colle presenti continue variazioni economiche; come se i cattolici marchesi, che formano lo stato maggio– re del partito clericale, siano pronti a lasciare, a titolo di pubblica utilità, intaccare il loro jus utendi et abutendi, e come se l'enfiteuta non debba trovarsi di fronte alle stesse difficoltà di qualunque altro piccolo proprie– tario1 coll'aggravante del canone e delle spese di dissodamento e di prima cultura. Ma credete che tutte queste riforme ai cattolici basteranno? Oibò, c'è un'altra riforma necessaria per risolvere la crisi agraria. È necessario, di– ce il Programma di Milano, "salvare le ultime reliquie e ricomporre possibil– mente i patrimoni collettivi degli enti morali giuridici, delle opere pie, del– le corporazioni religiose, della Chiesa, che furono ritenuti sempre quasi il tesoro riservato del popolo; cui p o s s o n o a g g i u n g e r s i i beni e le proprietà collettive dei comuni, delle provincie, dello Stato, che debbono fruttare a beneficio pubblico o cedersi per la coltivazione ai proletari." È chiaro? il clero dichiara in anticipazione quale compenso pretende dalla società per la sua opera di salvezza: restituire possibilmente alla Chiesa i suoi beni, e, in compenso di ciò che è perduto per sempre, darle la proprie– tà dei comuni, delle province, dello stato. Magari! quando la Chiesa, oltre ad essere alleata apertamente dei capitalisti, sarà capitalista anch'essa e i suoi lavoratori staran male come gli altri, noi troveremo piu facile la via alla critica, e la rovina del capitalismo sarà la fine della Chiesa cattolica. 35 BibliotecaGinoBianco

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