Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

L'avvenire del partito cattolico altre assai piu importanti questioni pratiche. 111 ° Come si vede, il Talamo, colla sua fine intelligenza, capisce la inconciliabilità del dissidio; e allora, da buon cattolico, si rimette al buon Dio, che farà nascere delle questioni piu pratiche e piu importanti di quella del salario; quale questione possa essere poi piu importante e piu pratica di questa è difficile immaginarlo; e forse non lo sa nemmeno il Talamo, che poco prima aveva appunto det– to che la questione del salario "è la piu importante." Piu candidamente del Talamo, poi, il famoso Programma di Milano, che doveva romper le uova nel paniere ai socialisti, arrivato a questo punto, dichiara di... astenersi dal- 1, . 11 entrare 1n argomento. Il dissidio, che abbiamo visto nella questione del salario, si manife– sta naturalmente in tutti gli altri punti del programma pratico dei catto– lici. Prendiamo l'ordinamento operaio e vediamo ciò che su di esso dice il Talamo. 12 L'operaio, abbandonato a se stesso, si trova in completa baHa del capitalismo; il socialismo gli indica il mezzo per diventar forte nell'or– ganizzazione di classe e gli propone come ultimo fine dei suoi sforzi l'abo– lizione delle classi. I cattolici vogliono invece affratellare le classi, ma non possono abbandonare intanto l'operaio alla mercè del piu forte; questa è una necessità della loro coscienza e della loro propaganda. Bisogna dun– que organizzare gli operai. Su questo tutti sono d'accordo. Ma come? La sola parola "organizzare" non dice nulla; anche le confraternite sono del– le organizzazioni. Ed ecco la lotta fra conservatori e democratici. I primi rifuggono istintivamente dalla organizzazione operaia pura, e approvano unicamente sindacati misti di padroni e operai: e cosi lasciano le cose allo stesso stato di prima, anzi mettono l'operaio anche peggio di prima alla ba– Ha del capitalista, che può servirsi per padroneggiarlo anche del sindacato, che prima non c'era. I democratici sociali, invece, vogliono i sindacati puri, e arriyano fino alla lotta di classe; questa lotta è un fatto doloroso, fin che si vuole, ma un fatto; in questa lotta l'operaio, solo, è debole e cade; lasciate che s'associ cogli altri della sua classe e potrà cosi tener testa al padrone. Il papa, nella sua enciclica, tocca anche questo punto; e, al solito, lascia il tempo che trova; egli accetta tutte le associazioni, sive totas ex opificibus confiatas, sive ex utroque ordine mixtas. 13 Ma andiamo avanti. Tutte queste belle riforme, su cui i cattolici non sono d'accordo, come si attueranno? dovrà lo stato intervenire per obbliga– re gl'individui recalcitranti, e non abbastanza imbevuti di spirito cristiano, ad accettare il minimo del salario, il massimo delle ore di lavoro, i limiti dell'età, del sesso, il riposo festivo? Evidentemente, se arbitra di applica– re queste riforme dovesse essere la volontà individuale, i cattolici potreb– bero aspettare un pezzo, e potrebbero anche risparmiarsi la noia di accapi- 10 S. TALAMO, La questione sociale e i cattolici, cit., p. 211. [N.d.C.] 11 Il programma di Milano, cit., p. 50. 12 Articolo citato. 13 "Vediamo con piacere formarsi ovunque associazioni siffatte, sia di soli operai sia miste di operai e padroni": Rerum novarum, par. 29: Le encicliche sociali dei papi, a cura di I. Giordani, Roma, Studium, 1944 2 , p. 152. [N.d.C.] 26 BibliotecaGino Bianco

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