Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

L'avvenire del partito cattolico non sia inferiore al sostentamento dell'operaio frugale e ben costumato. Come si vede, questa è una concessione alla nostra teoria dei bisogni. Il salario, dunque, deve soddisfare i bisogni dell'operaio frugale e ben costu– mato. Va bene; ma chi è l'operaio frugale e ben costumato? può bere un bicchiere di vino questo_operaio ideale, mentre i signori bevono lo cham– pagne? può andare la domenica nel trottapian 4 con pochi schei mentre i signori vanno in carrozza? Ma non basta .. Quando si dice che il salario deve bastare al nutri– mento dell'operaio, s'intende dell'operaio solo, o dell'operaio unito in matri– monio? il salario deve essere personale o famigliare ? 5 Il buon Dio disse agli uomini: crescete e moltiplicate; ora anche gli operai "frugali e ben co– stumati" sono uomini e debbono crescere e moltiplicare, se non altro per– ché, se gli operai non si moltiplicassero, allora toccherebbe ai figli dei si– gnori di far andare avanti le macchine. La questione fu proposta a Roma; ma il papa stavolta stette zitto, perché la questione era troppo imbaraz– zante. Corbezzoli! accettare il salario famigliare! e i poveri padroni dove an– drebbero a finire? Il papa dunque non rispose; ma rispose... un cardinale, il cardinal Zigliara, il quale si dichiarò contrario al salario famigliare. 6 Come? contrario al salario famigliare? ma un cardinale è certo una persona autore– volissima, ma non è come il papa, che con una parola mette fine a tutte le discussioni; anche dopo il responso del Zigliara si aveva il diritto di di– scutere e si continuò a discutere fra il salario personale e il famigliare; e... si discute ancora. Non basta: l'operaio frugale e ben costumato non ha solo il bisogno di metter su famiglia. Il Garnier, 7 per esempio, vuole che nel salario entri: 1) ciò che è necessario all'operaio per vivere nella condi– zione in cui si trova; 2) ciò che gli è necessario per la conservazione e rin– novazione dei suoi utensili; 3) ciò che gli potrà occorrere per il riscatto del capitale impiegato per lui dai suoi genitori, che è quanto dire quan– to basti per alimentare "il figlio" che dovrà sostituirlo nella società (e gli altri?) "posto che la sua compagna basti a se stessa" (e se non basta?); 4) ciò che basti a costituire una riserva, che assicuri l'operaio nei giorni della vecchiezza impotente; 5) quanto gli possa permettere di aumentare la sua famiglia (ecco: gli altri figli sono serviti), migliorare la sua condizione ed alimentare i genitori cadenti. E scusate se è poco. Un altro cattolico, l'Engel, vuole invece che nel fissare il salario si tenga conto: 1) della ri– costruzione del capitale di formazione (allevamento, educazione ed istru- 4 Voce dialettale milanese per tram a cavalli. [N.d.C.] 5 Si vedano a questo proposito gl'interessantissimi articoli di SALVATORE TALAivto, La que– stione sociale e i cattolici; e CIRODEI MARCHESI DE LUCA, La retribuzione del lavoro, in "Ri– vista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie, 11 febbraio e maggio 1896 [ voli. X, pp. 181-224; XI, pp. 3-22.] 6 Cfr. il Parere di S. E. il card. Zigliara in risposta ad alcuni quesiti sulla interpreta– zione da dare ai passi dell'enciclica "Rerum novarum" relativi al salario, in E. SooERINI, So– cialismo e cattolicesimo, Roma, Desclée, 1896. [N.d.C.] 7 Joseph Clément Garnier ( 1813-81), economista francese, seguace della scuola classica. Sia il Garnier che lo statistico tedesco Christian Lorenz Engel (1821-96), che Salvemini prese per economisti cattolici, erano citati in C. DE LucA, La retribuzione del lavoro, cit., p. 11, dal quale qui Salvemini attinse quasi alla lettera. [N.d.C.] 24 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=