Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Composizione e forza del partito cattolico modo e sbrigativo, ma è anche contrario alla realtà e inefficace. Chi non è avvezzo a contentarsi delle frasi fatte, e si accinge a studiare con co– scienza e senza preconcetti il partito cattolico, deve subito riconoscere che esso è tutt'altro che un'accozzaglia di pretacci imbroglioni e ipocriti. Cer– to, in esso le canaglie e gli idioti non mancano: ma, a parte il fatto che nessun partito può liberarsi dalle compagnie "malvagie e scempie," il carat– tere di un partito non è determinato dagli elementi peggiori, ma da quel– li che col loro ingegno e colla loro buona fede fanno da propulsori del movimento. E fra questi propulsori troviamo giovani pieni d'entusiasmo, che non harino nulla da invidiare per sincerità e per buona .fede ai nostri migliori propagandisti; troviamo uomini d'ingegno come il Toniolo, il Ta– lamo e il Petrone,2 che ogni partito si onorerebbe di contar.e nelle sue file; troviamo riviste magnifiche come la Rivista internazionale di scienze socia– li e discipline ausiliarie, che può benissimo sostenere il confronto con le migliori pubblicazioni estere e, di fronte alla quale, la stessa liberale N uo– va antologia farebbe la figura di un vecchio slombato innanzi a un giova– notto sano e vigoroso. In nessun giornale italiano, per esempio, sono uscite recensioni del Socialùmo e scienza positiva del Ferri e del Materialismo sto– rico del Labriola, che possano competere per urbanità e profondità con quel– le pubblicate dalla detta rivista; 3 e pochissimi in Italia, anche fra i sociali– sti, conoscono il marxismo come, nei suoi splendidi articoli, mostra di co- noscerlo monsignor Talamo. . Certo, le teorie sociali dei cattolici - delle religiose non torna nean– che conto parlare - sono, a parere di noi socialisti, la negazione della scien– za e della civiltà moderna, e la loro attuazione significherebbe un regres– so nella dolorosa via che il proletariato deve percorrere per arrivare alla sua emancipazione; ma che importa? Quegli errori sono sostenuti da molti, se non da tutti i cattolici, con forza e con sincerità non minori di quelle che noi mettiamo nel propugnare le teorie da noi credute verità; quegli errori trovano migliaia e migliaia di uomini, che li seguono e credono di trovare in essi la felicità e il bene, che noi crediamo si trovi solo nelle verità nostre. Di fronte a questo movimento non si può anche noi usare il dilemma, che i bempensanti adoperano tante volte contro noi: "o fur– fanti o imbecilli"; il meglio che si possa fare è di prenderlo sul serio, di riconoscerne l'onestà e la buona fede, e di rendersi conto delle sue forze e delle sue debolezze, per poter sopprimere le prime e approfittare delle se– conde. E le forze e le debolezze del partito cattolico si possono riassumere m poche parole: sarà un partito invincibile e si arricchirà ogni giorno di 2 Mons. Salvatore Talamo, direttore della "Rivista internazionale di scienze ·sociali," ci– tata subito dopo da Salvemini; Igino Petrone (1870-1913), professore di filosofia del diritto nel– l'università di Modena dal 1897 e assiduo collaboratore della stessa rivista. [N.d.C.] 3 Cfr. A. RENIER, La derivazione del socialismo dal trasformismo evoluzionistico. Appunti critici sopra un libro di E. Ferri, in "Rivista internazionale," cit., vol. VIII (giugno 1895), pp. 233-43; I. PETRONE, Un nuovo saggio sulla concezione materialistica della storia, Ibid., vol. XI (agosto 1896), pp. 551-60. [N.d.C.] 17 5 BibliotecaGino Bianco

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