Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capitolo secondo Su che cosacontano i cattolici La tattica dei cattolici sarebbe ridicola, se essi non facessero assegna– mento sulla cooperazione piu o meno incosciente dei partiti, che assalgo– no la tetrarchia dalla sinistra, mentre essi scalzano il terreno dalla destra. Evidentemente, se noi dovessimo continuare a baloccarci colla conquista le– gale, e se i repubblicani dovessero continuare a scappare o a star pruden– temente da parte, come fecero dopo Abba Garima, l'esercito di riserva cat– tolico dovrebbe aspettare un bel po'; forse, vedendo che a lungo andare il castello sabaudista liberale, come dicono essi, non si deciderebbe a venir giu da sé, si adatterebbero ad entrarvi dentro e a restaurarlo, tanto per non stare senza far niente. Se fanno tanto i prepotenti e se rispondono con tan– to disprezzo alle grida disperate dei liberali, vuol dire che si sentono sicu– ri del fatto... nostro e che quindi hanno ancora poco da attendere la lo– ro ora. Sono giusti i loro calcoli? Che il buon Dio, che ha l'incarico di custodire lo stellone d'Italia, ci guardi bene dall'ammettere una tale mostruosità! Anzitutto, noi sociali– sti siamo evoluzionisti e non rivoluzionari - dico bene? -; e i repub– blicani hanno troppo da fare nel contemplare l'idea maturantesi nei cieli azzurri, per potersi dare qualche altro incomodo in favore della medesima. Inoltre chi può mai credere che siano poco solide le nostre libere istituzio– ni? I traballamenti, che si sentirono dopo Abba Garima, furono fenome– ni passeggeri e superficiali, non v'ha dubbio. In Italia la monarchia sorta dai liberi e sinceri plebisciti, ha radici molto profonde nell'affetto della na– zione; in Italia il bene inseparabile è una verità inviolabile non meno della sacra persona del Re con l'r maiuscola; e - lo disse Morra di Lavriano 1 quand'era in Sicilia - l'unione fra la dinastia e il popolo è una unio– ne eterna. Ma supponiamo per un momento, tanto per dire, che i cattolici non si sbaglino; che all'indomani di Abba Garima, per esempio, il commenda- t Roberto Morra di Lavriano (1830-1917), generale, deputato e poi senatore. Nel 1894 fu commissario straordinario in Sicilia durante lo stato d'assedio seguito ai moti dei Fasci. (N.d.C.] 11 Biblioteca Gino Bianco

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