Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Abolire il concordato 1 Cari Amici del Mondo l'età avanzata e la malferma salute mi vietano di venire a Rom.i a par– tecipare alla vostra opera di studio sulle relazioni fra Stato e Chiesa. Ma l'argomento è cosf importante che mi credo in obbligo di esprimere su di esso alcune mie opinioni, per quanto possono valere. È di moda oggi fra i praticanti anche di sinistra affermare che il no– stro paese non sente il problema delle relazioni fra Stato e Chiesa. La verità è che questo problema non lo sentono o fanno finta di non sentirlo i politicanti suddetti, ma tra le nuove leve che sono venute avanti in questi ultimi dieci anni il problema è sentito assai profondamente. E, se il vostro convegno riesce a dare un'espressione al bisogno, che a me sem– bra universale specialmente nella gioventu, di mettere fine agli equivoci e agli opportunismi, voi non perdete il vostro tempo. Il vostro convegno dovrebbe chiudersi senza tante storie col doman– dare l'abolizione totale del concordato. Grazie al cielo c'è ancora molta gen– te in Italia che non vede i problemi essenziali della vita italiana attraver– so meschine preoccupazioni parlamentari ed elettorali. Se voi riuscirete a dar voce al pensiero che non tollera piu l'asservimento nostro alla Democra– zia cristiana, farete opera veramente meritoria. Non si tratta di preparare una prossima vittoria elettorale. La lunghez– za dell'attesa non deve spaventarci. Siamo - se siamo - in regime di democrazia. In un regime siffat– to la minoranza deve consentire che governi la maggioranza e la maggioran– za oggi in Italia è conformista e governativa. Noi dobbiamo prender atto di questa situazione e agire in conseguenza, cioè opporci alla maggioranza e non scansare la lotta, coll'affermare che il paese non vuol sapere di se- 1 Pubblicata in Stato e Chiesa [Atti del VI Convegno degli "Amici del Mondo," tenutosi a Roma nel teatro Eliseo il 6-7 aprile 1957], Bari, 1957, pp. 163-66, e riprodotta in Itqlia s~om– binata, cit., pp. 379-81. Il convegno si chiuse con l'approvazione di una mozione tn cui - accogliendo il voto di Salvemini -, gli "Amici del Mondo" si impegnarono a "dare tutta l'opera loro per éreare una nuova situazione nel Paese, che consenta l'abrogazione del Con– cordato e la instaurazione di un ordinamento giuridico di netta separazione dello Stato dalla Chiesa." [N.d.C.] 496 BibliotecaGinoBianco

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