Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Parole in libertà sato remoto. Inoltre sarebbe da ciechi negare che i clericali (pardon, catto– lici) si fanno pagare per il loro contributo attuale con poca o nessuna di– screzione, e che, se continueranno di quel passo, avranno dato il contri– buto piu forte e piu decisivo a una vittoria comunista e alla propria de– molizione. Quanto alla mancanza di processi e di condanne nell'Italia salvata per merito dell'Azione cattolica e della Democrazia cristiana dai comuni– sti, la Spagna di Franco rende molto sospettosi noi "laicisti"; e i penteco– stali stanno H a dirci di stare in guardia: avendo cominciato con quelli, dove si fermeranno gli elett~ri, i deputati, i ministri, i carabinieri "laici"? Secondo l'Osservatore, quelli che io chiamo "clericali" sono i veri amici della libertà, mentre noi anticlericali ne siamo "falsi amici," nel senso che non siamo amici di tutte le libertà, come, per esempio, di quelle re– ligiose. Stropicciamoci gli occhi: i nemici della libertà religiosa siamo dun– que noi "laicisti"; non i "laici" dell'OsS'ervatore. Sissignori. La realtà è che quando un clericale usa la parola "libertà" intende la "libertà,., dei soli clericali (chiamata "libertà della Chiesa") e non le libertà di tutti. Doman– dano le loro libertà a noi "laicisti" in nome dei prindpi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei prindpi loro. Chiarissimo. Un altro caso di parole in libertà. Ogni libertà, dunque, accordata, putacaso, ai pentecostali è una vio– lazione delle "libertà della Chiesa," e sono i pentecostali che violano le libertà religiose. Viceversa, non sono i carabinieri che violano le libertà re– ligiose dei pentecostali, per ordine del ministro Scelba che obbedisce ai deputati che obbediscono agli elettori, ai quali le autorità religiose non dànno mai ordini, ma solamente insegnano quello che devono ordinare ai deputati, affinché questi lo ordinino al ministro, affinché il ministro lo or– dini ai carabinieri. L'Osservatore ripete su questo punto un trucco analo– go a quello usato nel capovolgere il significato della parola "laico": cam– bia il significato di "libertà religiosa," dando ad essa il significato di "li– bertà religiosa della sola Chiesa cattolica e non di tutte le Chiese." La li– bertà religiosa dell'Osservatore è il monopolio della Chiesa cattolica, e non un regime di libera concorrenza fra tutte le confessioni religiose egualmente protette da autorità civili, che non parteggino per nessuna. Il "clericale" si sente privato della libertà dove non è lui solo il padrone. Intendiamoci sul significato delle parole, cioè facciamola finita con le parole in libertà, e scopriremo almeno in che cosa non siamo d'accordo. ' 495 Biblioteca Gino Bianco

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