Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Vescovi sovrani colo 7 della costituzione il governo italiano avrebbe rinunciato (secondo la Civiltà cattolica e L'osservatore) ad ogni giurisdizione su quanto i vescovi possono ordinare in base alla loro sovranità. Anche Il quotidiano, organo dell'Azione cattolica, ha dichiarato "semplicemente assurdo" che "in Italia, paese cattolico, possa essere sin– dacato il magistero di un vescovo o di un sacerdote"; non è ammissibile "a chicchessia di chiamare in causa un vescovo o un sacerdote." Secondo la Ci.viltà cattolica e L'osservatore, Pio XI rinunziò nel 1929 ai territori della Chiesa non perché li aveva perduti da piu che mezzo secolo e non aveva modo di riconquistarli, ma perché ottenne in cambio quelle garanzie di sicurezza che il concordato deve "conservare e consoli– dare nei secoli": Riflettono abbastanza vecchi e nuovi supernazionalisti [...] che cosa potrebbe suc– cedere domani se l'Italia fosse dilaniata da una guerra civile, o oppressa da un regime socialcomunistico? La Chiesa soffrirebbe persecuzioni, martiri, soprusi, ma mai non morrebbe, perché non può morire sino alla fine dei secoli. Ma dopo, passata la tem– pesta, quali diverse e piu solide garanzie dovrebbe necessariamente ricercare dalla giustizia, questa volta, non dei soli cattolici italiani? Che cosa avrebbe fatto Pio XII se nel 1947 Togliatti non avesse in– ghiottito l'articolo 7 della costituzione, né la Civiltà cattolica né L'osservato– re ci spiegano: ma dalle parole ora citate possiamo intravedere che, se il sistema Mussolini-Togliatti saltasse per aria, il Vaticano chiederebbe piu solide garanzie per la sovranità dei vescovi italiani ai cattolici "non italia– ni." Altre spedizioni di Roma 1849, dunque. Chi le farebbe? L'Irlanda, l'isola di Malta, la Spagna di Franco, l'Argentina di Per6n, i cattolici di Quebec nel Canada, i cattolici americani, capitanati dal cardinale Spellman, nuovo cardinal Ruffo, i cattolici tedeschi? I deputati eletti dai tre partiti "laici" (molti o pochi che siano) han– no il dovere di interpellare il ministro di Grazia e Giustizia perché dichiari se accetta o no quella presunta sovranità del papa e dei vescovi, che ren– derebbe inammissibile ogni procedimento giudiziario contro i vescovi e contro i parroci in quanto questi ultimi si conformassero ad ordini di qualunque genere ricevuti dai vescovi. E su quella interpellanza dovrebbero presentare una mozione e domandare un appello nominale. Un'altra interpellanza e un'altra mozione da essere votata per appello nominale dovrebbero i deputati "laici" presentare sulla politica del governo, in materia di libertà religiosa. La Tavola valdese ha pubblicato la notizia che il ministro degli Interni, avendo ricevuto un esposto sugli arbftri commessi dalle autorità di Pubblica Sicurezza contro la libertà religiosa dei pro– testanti in Italia, rispose in data 19 maggio (cioè in piena lotta eletto– rale) che "non ritiene di applicare le disposizioni dell'articolo 17 della Costituzione a tutela dei diritti degli evangelici, e che non riconosce nessun valore cogente alle garanzie di libertà religiosa sancite dall'articolo 19 della Costituzione." 490 BibliotecaGino Bianco

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