Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

l cattolici e la loro tattica sinceri, debbono confessare che il loro invito ai cattolici per soccorso, concerne la causa degl'interessi politici loro, e non quella dcgl'interessi sociali della nazione; dei quali si valgono come di un mantello, da mettersi o da riporsi, secondo il variare delle stagioni. Se l'Italia, rafforzata dal liberalismo L..J, si scompiglia, tal sia di chi l'ha in questo modo raffazzonata. Si lasci che gl'ingordi dei suoi ruderi si litighino tra di loro, e per goderseli si divorino tra se stessi. Cos1 il campo si sgombrerà sempre meglio, per un ordinamento consentaneo alle giustizie, alle tradizioni, ai bisogni nazionali. Grande errore sarebbe, che, col pretesto di frapporsi ad un trionfo rimotamente futuro del socialismo, i cattolici rinforzassero, col loro concorso, la esosa tirannide del libera– lismo [...]. [Lasciamo] che i morti del liberalismo seppelliscano i loro morti. 4 Est ce clair? Se il liberalismo, che per i cattolici è sinonimo di sa– baudismo, si trova agli sgoccioli, crepi pure; la massa cattolica non muo– verà un dito; essa - lo dice lo scrittore dello stesso articolo - "è il gran– de esercito di riserva, che salverà l'Italia reale dagl'infiniti malanni cagiona– tile dall'Italia legale," la quale ultima è poi quella che "va sotto il nome di sabaudista." Gl'infiniti malanni saranno, poi, quelli della rivoluzione so– cialistica. Se liberalismo, rivoluzione e sabaudismo sono la stessa cosa, non è mol– to difficile capire contro chi in ultima analisi è rivolta l'azione cattolica. A chi non volesse poi capirlo in nessun modo, lo spiegarono i cattolici nel congresso mariano di Milano del maggio '96, nel quale aleggiò aperta– mente uno spirito antidinastico, e il cardinal Carlandrea - con grande scandalo del grave Corriere della sera e degli altri buzzurri liberali - ripe– té 9999 volte che solo re dei cattolici è Gesu Cristo ben,edetto e la sola re– gina la Beata Vergine Maria Santissima. E negli stessi giorni la Correspondance de Genève5 pubblicava un'in– tervista di un suo corrispondente con un cardinale sulle relazioni fra Ita– lia e papato; succo della quale è che Sua Eminenza, pur riconoscendo che nessun uomo di senno potrebbe nella questione romana pretendere il ritorno allo statu quo ante il 1870, dichiarava però che il papa non potrà mai venire a trattative con l'Italia finché in essa durerà il presente stato di cose; dopo..., dopo se ne parlerà. E qualche giorno appresso usciva nell'Unità cattolica di Firenze una lettera, con cui il mazziniano Calamandrei di Siena cercava di convin– cere i reverendi padri, che l'unico modo di risolvere la questione romana è... la repubblica federale di Giuseppe Mazzini; e i reverendi padri dicevano, nel commento alla lettera, che in fondo il Calamandrei poteva non aver torto. 6 A parte tutte queste dichiarazioni esplicite, che venendo da fonti tan– to diverse mirano tutte allo stesso punto, e a parte molte altre simili, che 4 "La civiltà cattolica," 2 maggio 1896, pp. 275 sgg. 5 La Correspondance de Genève usd soltanto dal 1870 al 1873. In una lettera di Sal– vemini a Carlo Placci dell'aprile 1896 la notizia è attribuita al Journal de Genève: Opere, IX, 1, Carteggi (1895,1911), a cura di E. Gencarelli, Milano 1968, p. 27. [N.d.C.] 6 F; possibile l'alleanza dei cattolici coi repubblicani?, in "L'unità cattolica," 15 aprile 1896. [N.d.C.] 9 BibliotecaGino Bianco

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