Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Democrazia e clerocrazia Comunque sia, resta un fatto interessante: L'osservatore romano dimo– stra che tra il metodo clericale e il metodo comunista non c'è nessun di– vario, tanto che la forma del pensiero clericale può essere · convertita in quella del pensiero comunista e viceversa, cosf come si rivolta la manica ·.·di una giacca vecchia. A dire il vero, L'osservatore ha fatto osservare che le sottane, per far– si obbedire dai pantaloni, non userebbero che sanzioni spirituali, mentre i comunisti usano processi e condanne. Riconosco la differenza, e aggiungo che questa è la ragione per cui preferisco, per quanto obtorto collo, il regime di De Gasperi a quello di Togliatti. E prometto all'Osservatore di rimanere fedele a questa preferenza finché i processi e le condanne non prendano il posto delle sanzioni spi– rituali, o non mi venga a tiro di mano nessun regime da sostituire a quello di De Gasperi senza cadere in quello di Togliatti. Può L' osservatÒre·romano assicurarmi che il cardinale Ottaviani (mag:iri mettendo a riposo De Gasperi) non sostituirà, appena sia possibile, i processi e le condanne alle sanzioni spirituali? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. I clericali non vogliono capire (o piuttosto capiscono benissimo) che è questo il sospetto che li paralizza in una società democratica, la quale non intende essere soffocata da falsi amici. Annunziare democrazia-democrazia– democrazia, e nascondersi in tasca. (quando non se ne faccia mostra addi– rittura) il coltello con cui si intende sgozzare quella democrazia-democrazia– democrazia, non è la via migliore per disarmare le ostilità di quei democra– tici, i quali non siano disposti a vendere la loro primogenitura per un piatto di lenticchie elettorali, come stanno facendo in questi giorni troppi "laici." Il problema da me sollevato nel Mondo è su quale base i clericali italiani costruiscono la loro affermazione che la popolazione italiana, essendo quasi tutta cattolica, accetta quasi tutta il diritto ecclesiastico pubblico del cardinale Ottaviani. Nella popolaz~one italiana noi troviamo comunisti (sco– municati), socialisti nenniani, idioti utili di varie colorazioni, liberali, mo– narchici, missini, astensionisti nelle elezioni malgrado tutte le esortazioni dei vescovi e dello stesso papa; insomma i due terzi della popolazione ma– schile e femminile non votano Azione cattolica o Democrazia cristiana. Anche in quel terzo, che il cardinale Ottaviani potrebbe rivendicare come suo, è assai discutibile quanti accettino realmente il suo diritto ecclesiastico pubblico con tutte le implicazioni. Sottoponga il cardinale Ottaviani a re– ferendum la pretesa che il diritto canonico sia investito con la stessa forza obbligatoria del diritto civile, come era negli antichi Stati della Chiesa; e sentirà che musica I Quella pretesa fu ventilata al tempo della costituente, e L'osservatore romano l'approvò, ma nessuno osò presentarla alla costi– tuente. Scommetto che il cardinale Ottavia:ni se la tiene in tasca per scio– rinarla in momenti piu opportuni. L'avvenire d'Italia di Bologna ha visto che qui è una fra le posizioni strategiche centrali in ogni discussione sui monopoli, c:.be i clericali rivendi- 485 .Biblioteca Gino Bianco

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