Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

I diritti di Dio e della Ch/esd Il discorso del cardinale non filerebbe neanche se l'Italia fosse com– posta veramente nella quasi totalità di cattolici. Perché anche allora i cattolici avrebbero il dovere di rispettare le libertà dei non cattolici: e fra queste libertà c'è la libertà di diffondere fedi non cattoliche. Eppoi, non è vero che l'Italia sia composta nella quasi totalità da cattolici, se per cattolici si debbono intendere quei credenti che attribui– scono al diritto pubblico ecclesiastico del cardinale la forza di una costrizione giuridica da essere imposta dall'arma dei carabinieri. In Italia, i comunisti, i ~ocialisti nenniani, gli indipendenti di sinistra, i piu fra i seguaci che stanno fra l'estrema sinistra e il centro democratico– cristiano, e non sappiamo quanti monarchici, e quanti missini, se ne infi– schiano del diritto pubblico ecclesiastico. I voti per la Democrazia cristiana che assommarono al 48 per cento nel 1948, sono scesi a poco piu del 33 per cento nel 1951-52. Quel 15 per cento che si è squagliato in cinque anni, fu dato nel 1948 da cattolici che prendevano sul serio il diritto pubblico ecclesiastico del cardinale Otta– viani? Nelle elezioni del 1919, in regime di suffragio universale maschile, il partito popolare non ottenne che il 25 per cento dei voti, ed anche allora parecchi indifferenti, protestanti, ed anche... ebrei, gli dettero il voto per paura del "bolscevismo." Oggi, in regime di suffragio universale maschile e femminile, è naturale che la percentuale dei voti cattolici sia piu alta. Ma sarebbe arbitrario calcolare in piu del 30 per cento quegli italiani, uomini e donne, che intendono fare del regime "laico" italiano un regime "confes– sionale," secondo il cuore del cardinale Ottaviani. Sappiamo quel che il cardinale Ottaviani dirà a questo punto: "Secondo il diritto pubblico ecclesiastico, chiunque fu battezzato nella Chiesa cattolica rimane per sempre sotto la giurisdizione della Chiesa cattolica, anche se ha abbandonato la fede cattolica; il 99 per cento degli italiani fu battezzato; ,, ergo ... Niente affatto ergo, signor cardinale. Quando nostro padre, e il com– pare, e la levatrice ci portarono a battesimo, e ci misero - secondo lei - sotto la giurisdizione della Chiesa cattolica, noi non capivamo quel che essi facevano mentre parlavano latinorum; capivamo solo che qualcuno ci met– teva del sale in bocca, e lo sputammo piangendo; anche di nostro padre e del nostro compare siamo persuasi che non ne capivano piu di noi. Poi arrivammo, come ella direbbe, all'età della ragione. E un bel giorno non volemmo piu sapere della famosa giurisdizione. Con qual diritto pretende ella ora di imporci un modo di pensare che non è il nostro, sol perché altri, quando noi non potevamo dire né s1 né no, promise che saremmo rimasti, vita natural durante, a quel punto? Anche Togliatti sarebbe cattolico, secondo lei? Soli padroni, signor cardinale, delle nostre coscienze siamo noi. Nessun cardinale, arcivescovo, vescovo, parroco o sacrestano ha la minima giurisdi– zione sul nostro modo di pensare. I carabinieri del suo governo laico, 481 34 ·Biu11uLeca Gino Bianco

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