Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

I diritti di Dio e della Chiesa 1 Su L'avvenire d'Italia del 3 marzo 1953, è riportato "un magistrale discorso del cardinale Ottaviani sul problema Chiesa e Stato." "Parlando ad una solenne accademia in onore del Pontefice - ci fa sapere il giornale di Bologna -, l'insigne oratore illustra tutti gli aspetti del complesso argo– mento, riaffermando i diritti di Dio e della Chiesa." In questi tempi di apparentamenti, non si può dire che i "laici" siano tenuti all'oscuro su quanto pensano molti fra i loro parenti. Se non capi– scono, è proprio perché non vogliono capire. Il cardinale Ottaviani, dunque, "ha toccato il problema della confessio– nalità di uno Stato laico, e delle conseguenze di fronte ai culti non cattolici." E ha spiegato come qualmente verità certa ed indiscutibile, tra i princip1 del diritto pubblico ecclesiastico, è queÌla del dovere dei governanti, in uno Stato composto nella quasi totalità di cattolici e coe– rentemente retto da cattolici, di informare la legislazione in senso cattolico. Il che importa tre immediate conseguenze: la professione sociale, e non soltanto privata, della Religione del popolo, la ispirazione cristiana della legislazione, la difesa del patrimonio religioso del popolo contro ogni assalto di chi vorrebbe strappare ad esso il tesoro della sua 'Fede e della sua Patria religiosa. Se il cardinale avesse detto che "verità certa e indiscutibile per i cleri– ciali" è che i governanti hanno il dovere di ecc., ecc., non ci sarebbe nulla da ridire: ognuno può credere come "verità certa e indiscutibile" quanto gli aggrada. Il guaio è che il cardinale proclama che quella verità è certa e indiscutibile per tutti. Tale non è. Noi, per esempio, la neghiamo stc et simpliciter. Il cardinale pretende che l'Italia, composta nella quasi totalità da cattolici, deve essere retta da cattolici, e la sua legislazione deve essere cat– tolica. Lo stato italiano è laico solo nel senso che è governato da uomini che portano i pantaloni e non le sottane, ma i laici debbono obbedire a1 cenni di quelli che portano le sottane. Neghiamo sic et simpliciter. t Pubblicato in "Il mondo," Roma, 11 aprile 1953; riprodotto in Clericali e laici, cit., pp. 91-99; e, con qualche variante qui mantenuta, in Italia scombinata, cit., pp. 168-72. [N.d.C.] 480 BibliotecaGino Bianco

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