Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in Italia si è lamentata con me, preoccupata per i figli che vengono adulati con promesse ad intervenire alle adunanze. Le dette adunanze con atti di culto tenute a le Fosse, per otte– nere maggiore concor$o di persone, si fanno la sera nell'imbrunire e terminano di notte. Anche a nome dell'Arcivescovo di Gaeta, che è molto preoccupato del danno spirituale di questo buon popolo, rinnovo la preghiera di applicare quelle norme di legge che vigono per tale materia. Nella fiducia ringrazia e ossequia. 22-4-1954. Il Troisi, che ha mandato al Mondo quel documento, osserva che ·le parole sera e notte sono state sottolineate dal parroco, con evidente inten– zione di insinuare il sospetto di pratiche illecite o immorali, mentre è chiaro che i protestanti si riuniscono in quelle ore perché contadini e braccianti sono solo allora liberi dal lavoro. Il maresciallo dei carabinieri, che sa a quale albero deve legare l'asino del padrone, fa il suo bravo verbale di contravvenzione alla legge di pubblica sicurezza. E due contadini pentecostali compaiono innanzi al pretore. All'occhiello della giacca hanno il distintivo, un libro aperto, e spesso alzano la mano a toccarlo. È difficile incontrare nelle aule giudiziarie imputati tanto tranquilli, sicuri di sé, forti nel linguaggio. Il piu alto conferma la dichiarazione raccolta dal mare– sciallo e che il giudice rilegge: Io ritengo che dette riunioni si debbano e passano tenere poiché nulla di male viene fatto, all'infuori della spiegazione dei motivi che informano la religione predetta. Tengo a dichiarare che, sebbene diffidato, seguiterò a tenere e far tenere in casa mia dette riunioni, sicuro che nessuna autorità potrà inibir– mele. Ecco un testimone, pure lui contadino e con il segno all'occhiello; il giudice lo invita a dire: giuro; si inginocchia e con voce ispirata dice: giuro. Il giudice domanda cosa facevano nella casa lui e gli altri: si pregava il Signore, s'inneggiava al Signore. L'avvocato che funge da pubblico ministero, chiede l'assoluzione. E il pretore assolve. "Però" aggiunge il Troisi "non basta assolvere: importa non trascinare in giudizio uomini che non credono nel modo del parroco di Coreno." Questo è l'essenziale. Bisogna che il ministero degli Interni smetta di costringere poveri diavoli, i quali non la pensano come la pensano Pio XII, il parroco di Coreno e l'on. Scelba, a correre per le preture, perdere giornate di lavoro, pagare avvocati, e questo perché osano pregare Dio in maniera diversa dai tre personaggi sullodati. I pentecostali di Coreno furono assolti. Ma a Thiene (Vicenza) vi fu un'assoluzione in senso diametralmente contrario. Il 25 giugno vi fu processato alla pretura il sacerdote don Silvio Meneghetti, parroco di Marano Vicentino, in seguito ad una querela sporta contro di lui per ingiurie e mi– nacce da Emma Bauer, Giovanni Manfron e Maria Valente. Costoro, mem– bri dei "Testimoni di Geova," giravano di casa in casa nel comune di Marano per propaganda biblica. Tale attività religiosa dispiaceva al prete, il quale il 12 febbraio affrontò per strada la Valente e la ingiuriò con volga– rissimi epiteti. Il 14 febbraio, il reverendo affrontò la signora Bauer, che non aveva mai visto per l'innanzi, ingiuriandola coi medesimi epiteti. Inol– tre le si fece vicino coi pugni levati, e le diede un colpo che le fece cadere l'ombrello. Poco dopo affrontava con gravissime ingiurie, alla presenza di piu persone, il Manfron, intento alla divulgazione biblica. 478 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=