Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in Italia osservare lealmente tutte le disposizioni che regolano i rapporti con la n.. • ligione dello Stato e il libero esercizio degli altri culti; persecuzioni non vi sono e non vi saranno nel nostro paese." A un uomo che parla in questo modo, -e poi fa quel che fa Scelba, non si può dare nessun voto di .fiducia, :. · neanche se vi promette il paradiso in terra. Ad ogni modo, egregi signori "laici," si può sapere perché continuate a chiamarvi "laici," mentre non vi interessate di nessuno fra quei proble– mi che per i "laici" sono essenziali? Alla Democrazia cristiana voi non avete mai nulla da domandare sulla via del "laicismo." Il vostro stato d' a– nimo è quello del mendicante alla porta del ricco Epulone. Non osate parlare di argomenti "laici," perché con questi vi precludereste qualsiasi "apertura" verso una Democrazia cristiana che sapete non essere "laicista." E sia. Ma se vi siete persuasi che nella società moderna non c'è pi u posto per una politica "laica," e che per evitare il comunismo bisogna inghiottire obtorto collo il clericalismo, perché non . prendete la tessera della Demo– crazia cristiana, lasciando le cure e le responsabilità della politica "laica" a chi non intende arrendersi a nessun clericalismo né vaticanesco né mo– scovita? Cercheremo noi di risalire la china, difendendo le nostre libertà contro chiunque (compresi gli ex "laici"), coi mezzi legali finché basteran– no, e coi mezzi illegali quando gli altri siano stati soppressi. Questo sareb– be operare da galantuomini. Quello che voi ex "laici" non dovreste fare, è presentarvi come "laici," mentre siete diventati propaggini di una Demo– crazia cristiana, la quale vede il laicismo come il fumo negli occhi. L'errore non è vergogna. Tutti possiamo errare. Vergogna è imbrogliare. E i partiti "laici" attuali rimarranno nella storia politica italiana come i partiti dell'imbroglio, se non si decidono a definirsi non con chiacchiere equivoche, ma con l'azione di ogni giorno, per quello che realmente sono e intendono essere. E per carità, non cerchino di chiuderci la bocca mettendoci in guar– dia contro l'anticlericalismo massonico-podrecchiano a base di pseudo-sto– ria e di sessualismo sboccato. L'anticlericalismo massonico-podrecchiano non ha nessun legame logico con l'ideale "laico" di una società non dominata da nessuna clerocrazia - né vaticanesca, né massonica, né moscovita. Non ripeteremo mai abbastanza che il clericalismo, risorto in Italia non meno ar– rogante e minaccioso di quello con cui dovettero combattere i Cavour di un secolo fa, obbliga anche noi a riprendere - per quanto contro voglia - quella lotta; ma questo nostro anticlericalismo non è salute: è una malat– tia fastidiosa, che ci è indispensabile per guarire da una malattia peg– giore: il clericalismo; l'anticlericalismo segue il clericalismo come l'ombra il corpo: scomparso o attenuato l'uno, scomparirebbe o si attenuerebbe l'altro. 471 Biblioteca Gino Bianco

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