Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in Italia dal m1rustero della Pubblica Istruzione, vi sono "laici" i quali non capi– scono perché ce la prendiamo calda per i tremolanti o per la Chiesa di Cri– sto, o per un protestante al quale è impedito di insegnare 1a storia del cri– stianesimo,15o perché ad insegnanti analfabeti, o quasi, sono affidati senza concorso gli alunni delle scuole governative, o per le manovre con cui si cerca di ridurre a una burletta l'esame di stato. Con tante questioni pauro– se - ci dicono - che ci prendono per la gola, non avete da far altro che gemere sui tremolanti? Cari "laici," noi ce la prendiamo cosf calda, perché il pensiero si fab– brica nel cervello e non nell'intestino retto. Nella scuola è costruito il cervello della gioventu italiana. E quanto alla libertà religiosa, ricordatevi che la libertà è indivisibile. Non credo che molti fra noi diverranno mai tre– molanti; ma se oggi è soppressa la libertà di tremolare nei tremolanti, e noi non puntiamo i piedi per difenderla, domani sparirà anche la nostra libertà di non tremolare, e non avremo nessun diritto di difenderla dopo aver te– nuto il sacco, col nostro silenzio, a chi la toglieva ai tremolanti. Date le nostre stravaganti idee sulla sede del pensiero e sulla libertà religiosa... degli altri, è naturale che i quindici punti dei "laici" ci lascino indifferenti. Anche se i "laici" ci presentassero su un vassoio di argento, bell'e costruite, tutte le cose che mancano ancora in Italia, cioè per esem– pio se mettessero immediatamente al lavoro tutta la popolazione italiana, nessuno eccettuato, noi continueremmo a non volerne sapere né dei demo– cristiani né dei "laici." Perché il contratto fra i democristiani e voi, al quale contratto noi dovremmo aderire, si riduce ai termini seguenti: noi de– mocristiani promettiamo a voi "laici" tutte le aperture sociali che ci do– mandate ("lunga promessa con attender corto"?), e voi ci date l'anima. Ebbene, l'anima noi non intendiamo darla a nessuno, cioè rimaniamo fedeli a quei poveri tremolanti, e non vogliamo saperne di quell'intestino retto, in cui si fabbrica il pensiero di voi "laici," e non il nostro. Eppoi i "laici" dovrebbero tener presente che rispettare la libertà di culto nei protestanti, oppure ordinare i concorsi i~ modo da metter fine al disordine delle supplenze, sono operazioni che non presentano nessuna di quelle difficoltà obiettive che si incontrano nell'affrontare i problemi econo– mici., per quanta buona volontà ci si metta. I problemi di cui i "laici" ri– dono, non hanno bisogno, per essere risoluti, che di buona volontà e buona fede. Per risolvere, per esempio, il problema della libertà religiosa, basterebbe una circolare alle questure e ai comandi dei carabinieri perché smettano im– mediatamente dal seccare i protestanti nell'esercizio del loro culto. Chi di– mostra mala volontà e mala fede nel non voler risolvere quel problema, non dà nessuna garanzia di buona volontà e di buona fede neanche per le promesse che fa su questioni assai piu difficili a risolvere. Fanfani, quan– do era ministro degli Interni nell'effimero ministero Pella, dichiarò (15 ot– tobre 1953) alla Camera che "in tema di libertà religiosa il Governo vuole 1s Cfr. Scritti sulla scuola, cit., pp. 951-56. [N.d.C.] 470 BibliotecaGino Bianco

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