Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in Italia La libertà 1·eligiosa 13 Un problema, che i partiti "laici" hanno sempre scrupolosamente evitato .ed evitano tuttora, è quello che viene indicato con la formula di · "l'b ' 1· . " ·· 1 erta re 1g10sa. Nell'estate ed autunno dell'anno scorso, mentre i delegati della De– mocrazia cristiana e quelli dei partiti "laici" discutevano il programma da presentare in comune agli elettori nelle imminenti elezioni generali, nessun "laico" osò sollevare il problema della libertà religiosa. 14 Silenzio di tomba durante la campagna elettorale. Silenzio di tomba durante la discussione parlamentare, che portò alle dimissioni del ministero De Gasperi. Silenzio di tomba durante la discussione sul ministero Pella. Silenzio di tomba durante la discussione sul ministero Fanfani. Fanfani, seguendo l'esempio dato due volte nel primo decennio di questo secolo da Sonnino, presentò al Parlamento un insieme di progetti di legge, dicendo alla maggioranza quel che la madre spartana diceva al figlio partente per la guerra, presentandogli lo scudo: "O con questo o su questo." Non mise in discussione l'indirizzo paternalistico di una Democra– zia cristiana quale egli sperava di rendere definitivo in Italia; era beninte– so che il sistema democratico-cristiano delle spoglie dovesse rimanere qual è; ed era beninteso che di libertà religiosa non si doveva parlare. E di li– bertà religiosa ·nessuno parlò. E poi si dice che gli italiani sono indiscipli– nati! Messo alla porta Fanfani - e fu bene mettere alla porta un cripto– fascista di quel calibro - i direttorati dei tre partiti "laici" si associarono per discutere l'atteggiamento da tenere nella situazione creata da tre crisi ministeriali a breve scadenza. Avendo finalmente capito che le astrazioni senza sugo avevano fatto il l9ro tempo e che Fanfani, presentandosi al Parlamento con un omnibus di provvedimenti concreti, aveva preso una strada che non si poteva piu ignorare, anche i tre direttorati "laici" mi– sero insieme un omnibus che facesse concorrenza vittoriosa a quello di Fanfani. Ed ecco allora un omnibus in quindici articoli, il quale non avreb– be piu lasciato niente da fare ai governi italiani per almeno un secolo. Non altrimenti il ciarlatano, nella piazza del villaggio, tira fuori dalla boc– ca fiamme, fumo, stoppa, credendo cosf di imbambolare i villani, e questi, che la sanno lunga quanto lui, si divertono a guardare, e non si fanno ca– vare nessun dente. In quei quindici punti, che davano fondo a tutto l'u– niverso, la libertà religiosa era coscienziosamente dimenticata. La Democra– zia cristiana non scherza su certe materie. Quando noi solleviamo il problema del trattamento fatto dal ministe– ro degli Interni alle chiese protestanti, o quello delle scuole malgovernate 13 Da "Democratici e 'laici'," in "Critica sociale," 5 aprile 1954, pp. 100-101. [N.d.C.] H ",g verissimo che quasi tutti tacquero. Ma chiediamo si riconosca che noi su queste colonne parlammo, e parlarono nei comizi il nostro direttore [Ugo Guido Mondolfo] e qualche altro." [Nota della "Critica sociale."] 469 Biblioteca Gino Bianco

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