Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in Italia La libertà di culto 6 Il 17 luglio 1953 l'anziano della comunità pentecostale di Gioiosa Marina (Reggio Calabria) saH a Gioiosa Superiore per celebrare una funzio– ne religiosa del suo culto in una casa privata. Dopo la funzione venne fer– mato da alcuni carabinieri e, unitamente a quattro membri della comuni– tà, condotto in caserma. Qui il maresciallo lo minacciò di denuncia all'au- ,. ·· torità giudiziaria e di invio al confino. Il 9 agosto successivo, mentre nel– la stessa casa privata di Gioiosa Superiore si teneva il culto della detta co– munità, i carabinieri irruppero e condussero in caserma l'anziano e due mem– bri della comunità. Il maresciallo apostrofò l'anziano con la frase "tradito– re d'Italia" e rivolse al padron di casa gli epiteti di "ladro" e "assassino," con minaccia di "far spendere loro molto denaro per gli avvocati." Tutto ciò in presenza di testi. L'anziano inoltrò denuncia al procuratore della Repubblica. Ma fi– nora le autorità competenti hanno dormito il sonno del giusto. Forse quel- 1' anziano può ringraziare il cielo per non avere ancora fatto la fine di Co- simo Mancuso. 7 • Non si manca di rispetto, cioè non si commette un reato di vilipen– dio alle forze dello Stato (con l'esse maiuscola), se si sospetta che neanche quel maresciallo dei carabinieri si interessa personalmente di culti penteco– stali. Se si prese quella gatta da pelare, avendo tanti altri affari sulle brac– cia e tanto bisogno di riposo, lo fece perché doveva obbedire a ordini su- . . penon. Che cosa è la libertà religiosa? 8 Campobasso, come Gioiosa Superiore, sono nel paese degli Zulu co– me Manduria. 9 Perciò spero che, essendo io zulu, sarò scusato se mi occupo di queste faccenduole in una rivista che si pubblica nel paese delle raz– ze supenon. Amerei che qualche nordico tenesse presente che nel paese dei sudi– ci ci vuole molto coraggio per protestare come fece quel protestante e per domandare che si venga a sapere come un uomo, entrato vivo in una ca– serma di carabinieri, ne sia uscito morto. Un carabiniere è una autorità che non si discute. Se non gli obbedite, non avete la certezza di morire in guar– dina di morte ignota, ma potete essere mandato al confino, perché il confino fascista è sempre H, sebbene sia stato abolito per i criminali po- 6 Ibid., 5 marzo 1954, p. 68. [N.d.C.] 7 Allusione ad un fatto di cronaca riportato e commentato da Salvemini nel primo trafiletto della sua rubrica (Nel paese degli Zulu, pp. 67-68): Nell'ottobre 1953 in Manduria (Lecce) un pregiudicato, Cosimo Mancuso, arrestato dai carabinieri per un piccolo furto, era morto nella caserma in circostanze misteriose. [N.d.C.] a Dai cit. "Frammenti di vita italiana," in "Critica sociale," 5 marzo 1954, pp. 68-69. [N.d.C.] 9 Cfr. n. 7. [N.d.C.] 465 33 8101101eca Gino Bianco

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