Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Ancora sui protestanti in ltalia La censura preventiva 5 t Il 12 marzo 1953 _un protestante di Campobasso domandò al comune licenza per la vendita ambulante di libri anche di argomento religioso, natu– ralmente in lingua italiana. La commissione comunale dette parere favore– vole, e trasmise l'istanza alla questura. Fra l'edificio comunale, in cui ri– siedeva la commissione, e la questura non c'era tanta distanza quanta da Campobasso alla Cina: distanza che senza aeroplano si percorre in pirosca– fo giust'appunto in non piu di due mesi. Ma in Campobasso la commis– sione comunale aspettò fino al 17 maggio per far arrivare alla questura il suo riverito parere. La questura invitò l'interessato a specificare per iscritto quali libri si proponesse di vendere, quasi che le questure, in Italia, siano investite del– l'ufficio della censura preventiva sui libri. Il venditore ambulante spiegò che intendeva vendere anche Bibbie e parti sciolte della Sacra Scrittura. In con– seguenza la questura, il 21 luglio 1953 - trascorsi altri due mesi: nien– te fretta! - annunziò alla commissione comunale che dava parere contra– rio al rilascio della licenza. Il protestante - grazie al cielo ci sono. in Ita– lia teste dure, almeno tra i protestanti - protestò contro il rifiuto. Il vice-questore, mandando il can per l'aia, lo invitò a presentare una nuova domanda, specificando meglio i libri religiosi che intendeva vendere: sem– pre la censura preventiva esercitata con grande scrupolo. E l'altro a pre– sentare la nuova domanda e a dare la lista delle case editrici, i cui libri avrebbe messo in vendita. Il 22 ottobre 1953 - dopo altri due mesi! la questura iscrisse l'interessato nel registro dei venditori ambulanti, ma a condizione che non vendesse "libri attinenti alle confessioni diverse dalla cattolica." Il prote– stante, che protestava, continuò a protestare e ritornò a insistere, mettendo sotto il naso del vice-questore teologizzante un pacco dei libri che inten– deva vendere. Il vice-questore aspettò il 18 dicembre 1953 - altri due mesi di ostruzionismo stancheggiatore ! - e allora gli fece sapere che se i libri da lui presentati erano cattolici, li vendesse pure, ma se fossero perve– nuti alla questura reclami contro la loro vendita, la licenza gli sarebbe stata tolta "con conseguente contravvenzione e sequestro dei volumi," che avrebbero dovuto essere consegnati al magistrato per il relativo processo. Si vede che il vice-questore, dopo avere studiato quei libri per due mesi, non era riuscito a capire se erano cattolici o protestanti, e si riservò di condannarli come protestanti se qualcuno li avesse denunciati come prote– stanti. A chi lasciava questa funzione? Indovinala grillo. La censura preventiva è stata ristabilita in Italia, ed è esercitata dalle autorità ecclesiastiche, ma in J maniera sorniona, attraverso gli uffici della polizia. 5 Ibid., 5 marzo 1954, p. 68. [N.d.C.:.] 464 BibliotecaGino Bianco

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