Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Risorgono i morti? Chi dovrebbe far rispettare quel divieto? La maggioranza degli elettori romani? Se si trattasse di un obbligo morale, dal quale quella maggioranza potrebbe anche allontanarsi, niente da obiettare. Se quella maggioranza de– cidesse di non vietare una vittoria comunista, sarebbe affar suo. Ma don Sturzo ed il prof. Gedda volevano mettere un veto a una vittoria comunista. Essi erano preoccupati dal pericolo che "di punto i_n bianco" Roma divenisse "avversaria del Papato," solo che "le borgate mal tenute, e aumentate di popolazioni estranee a Roma, vogliano mandare in Campidoglio tipi di uomini come quelli che nel 1870 sognavano la fine del Papato e la instaurazione di uno Stato laico-massonico." Come don Sturzo vieterebbe la conquista del Campidoglio a quei tipi di uomini? Escludendo dal voto gli abitanti di quelle benedette bor– gate mal tenute? Escludendo dall'elettorato quelli che non discendono da famiglie che risiedevano in Roma il 19 settembre 1870 e quindi de~bono essere considerati "estranei a Roma"? E queste esclusioni chi deve ordinar– le? Pio XII o De Gasperi? Il collegio dei cardinali o il Parlamento italiano? In altre parole, il papa, riconosciuto e riconosciutosi nel 1929 sovrano sulla sola Città del Vaticano, è divenuto anche sovrano sulla intera città di Roma, in attesa di diventare, forse, sovrano su tutta l'Italia? La legge canonica, da cui è regolata la cittadinanza nella Città del Vaticano, deve es– sere estesa a Roma, e magari a tutta l'Italia? Gli accordi del 1929 non bastano piu? Dobbiamo negoziare un nuovo trattato di conciliazione ed un nuovo concordato? La teoria che gli italiani hanno verso il papa speciali doveri politici, che non incombono ai cittadini francesi o spagnoli, non è nuova. Dal 1831 in poi fu elaborata dai cattolici francesi, e predicata dai cattolici di tutti i paesi, la teoria che gli italiani (e primi fra tutti i cittadini di Roma) avevano verso il papa obblighi di fedeltà politica, a cui non erano tenuti i cattolici degli altri paesi. Cioè l'Italia era sotto una specie di protettorato, al quale partecipavano tutti i governi dei paesi cattolici, e questi governi avevano l'obbligo di intervenire in Italia, qualora gli italiani si mostrassero riottosi e le autorità ecclesiastiche si dimostrassero inette a tenerli alla catena. Montalembert si dedicò nel 1848 e 1849, piu di ogni altro uomo politico non italiano, a predicare questa dottrina, affidando al governo fran– cese l'incarico di brandire in difesa del pontefice "la spada di Carlomagno." La spedizione di Luigi Napoleone contro la Repubblica romana nel 1849 nacque da quella teoria. Oggi la teoria rinasce, almeno per la città di Roma. I cittadini di Roma non hanno nella amministrazione di Roma diritti uguali a quelli degli altri cittadini italiani nelle proprie città. Hanno un particolare dovere di fedeltà verso chi governa la Città del Vaticano. E se la popolazione romana viene meno a quel dovere, chi deve essere guardiano di quel dovere? Il governo italiano dovrà sciogliere l'amministra- 448 BibliotecaGino Bianco

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