Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Risorgono i morti?1 Il tentativo fatto da don Sturzo e dal prof. Gedda, presidente del- 1' Azione cattolica, per varare, nelle elezioni amministrative di Roma,2 una lista "civica" con personalità neofasciste, monarchiche, democratico-cri– stiane, liberali, repubblicane e socialiste e chi piu ne ha piu ne metta, in opposizione al pateracchio Nitti-Nenni-Togliatti, abort1 sul nascere. Ma la teoria politica, da cui quel tentativo fu ispirato, non è abortita; la vedre– mo ricomparire. E deve essere presa in attenta considerazione, anche se per il momento è rimasta sterile di resultati concreti. La teoria è stata formulata da don Sturzo sul Popolo del 22 aprile, ed è stata riassunta sull'Osservatore romano del 23 aprile: Il Campidoglio non è solo un'amministrazione che cura strade, fognature, serv1z1 idrici, illuminazione, anagrafe e ogni altra attività municipale. Il Campidoglio è il simbolo del popolo romano nella sua tradizione civica e nella sua partecipazione speciale alle attività politiche dello Stato e a quelle religiose del Papato. Un controaltare al Vaticano o al Quirinale, o ai due insieme, non può essere elevato in Campidoglio. Certo che il popolo di Roma è libero di mandarvi i rappresentanti che egli vuole per amministrare la città, ma al di là del servizio municipale esiste la ragione e la forza di una missione, che Roma non può rinnegare senza rinnegare lo Stato od il Papato o , due insieme. Lasciamo da parte lo "Stato." Questo riconosce ai cittadini. di Roma, come a tutti gli altri cittadini italiani, il diritto di affidare l'amministrazione della loro città anche ad amministratori che non siano iscritti all'Azione ·cattolica, e anche ai comunisti. Quello che importa è la teoria che ai citta– dini di Roma sarebbe vietato eleggere un'amministrazione comunale che si mettesse in dissidio con chi governa la Città del Vaticano. 1 Lettera al direttore de "Il mondo," Roma, 17 maggio 1952; riprodotta, con la "Nota ag– giunta dall'autore nel 1957," in Clericali e laici, cit., pp. 57-66; e, con qualche variante formale e la soppressione del "P .S." e della "Nota aggiunta," in Italia scombinata, a cura di B. Finoc– chiaro, Torino, 1959, pp. 151-54. L'articolo fu seguito da una lettera di Arturo Carlo }emolo a Salvemini e da una risposta di Salvemini a }emolo, entrambe pubblicate, col titolo Un dialogo po– litico, in "Il mondo" del 14 giugno 1952 e riprodotte in Italia scombinata, pp. 189-96. [N.d.C.] z Indette per il 25 maggio 1952, nelle quali il P.C.I., il P.S.I. e alcuni indipendenti, fra i quali Francesco Saverio Nitti, si erano collegati in una "lista cittadina." [N.d.C.] 447 Biblioteca Gino Bianco

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