Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La religione del popolo italiano Il primo censimento, nel quale fu introdotto il quesito della religione professata dagli italiani, fu quello del 1911. Esso dette i risultati seguenti: nessuna religione 874.532 persone; nessuna risposta 653.404 persone; evan– gelici 123.253; greco-scismatici 1.378; israeliti 34.324; tutto il resto cat– tolico. È interessante notare che il maggior numero di persone che si dichia– rarono senza religione, si trovavano nei territori una volta soggetti al papa: in Emilia 258.289, e nelle Marche 29.062. Gli effetti del governo pontifi– cio erano stati davvero brillanti per la fede cattolica! Con quali criteri le persone abbiano risposto al quesito della religione, nessuno potrà mai sapere. In molte famiglie il padre dichiarò per sé di non avere nessuna religione, ma cens1 come cattolici sua moglie e i figli ancora infanti, e domandò ai figli già adolescenti che risposta doveva dare, non sapendo in parecchi casi che pesci pigliare. Se il censimento delle re– ligioni si volesse fare sul serio, solamente chi ha piu di diciotto anni do– vrebbe rispondere a due domande: a) a quale religione fu addetto nascen– do; b) quale religione professa oggi. Per persone inferiori ai diciotto anni, si dovrebbe domandare solamente a quale religione furono addette quando nacquero. Nel censimento del 1921 si ritornò alla teoria ... canonica, e tutti gli italiani, meno quelli che erano calcolati a occhio ebrei o protestanti, ridi– ventarono cattolici. Il partito popolare italiano aveva una rispettabile influen– za politica, ed era perciò naturale che il quesito del 1921 sparisse dalle schede del censimento. Nel 1931, dopo la conciliazione e il concordato, cambiamento di me– todo. Gli italiani furono invitati a dichiarare la loro religione, ma doveva– no dichiarare non la religione da essi professata, ma quella a cui erano stati addetti nascendo: pena tre mesi a chi si allontanasse dal seminato. Era la dottrina canonica, non piu adottata ufficiosamente dalle autorità che avevano ordinato il censimento, ma imposta ufficialmente ai sudditi dal– l'"Uomo della Provvidenza" che aveva sempre ragione. Il censimento del 1931 dette i seguenti risultati: cattolici 99,6 per cento; evangelici 0,2 per cento; israelitici 0,1 per cento; altre religioni, nonché coloro che si dichia– rarono "senza religione" o non fecero alcuna dichiarazione, 0,1 per cento. Col censimento del 1951, nuovo metodo e - dal punto di vista canonico - perfezionato. Il cittadino italiano non ha piu il diritto di dire neppure se è protestante, o ebreo, o mussulmano, o buddista, o indif– ferente, o ateo. Deve soltanto dire in quale parrocchia abita. La parrocchia non è piu una circoscrizione religiosa, alla quale una volta si apparteneva o non si apparteneva a volontà. La parrocchia è ritornata ad essere circo– scrizione civile per quanto riguarda il censimento (è già di fatto centro metodico di attività elettorali), in attesa che le sue attribuzioni civili si moltiplichino e siano legalizzate. A quel che pare, salvo qualche pazzo malinconico come Giorgio Spi– m e il sottoscritto, nessuno dà in Italia importanza a piccolezze di que- 438 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=