Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Discussioni con un cattolico sincero per dieci anni; scaduto il compromesso, si negozierebbe un nuovo compr0t– messo. Chi avesse miglior filo tesserebbe miglior tela. La massima parte delle leggi concordatarie, ma non tutte, potrebbero essere lasciate fuori discussione. Due leggi dovrebbero cadere immediatamente: quella che fa della religione cattolica la religione dello stato, e quella che esenta da ogni imposta tutte le istituzioni ecclesiastiche, cioè permette in un paese rovinato di usare strade, ponti, tribunali, edifici pubblici, bonifiche, ferrovie, ecc., senza contribuire , .. alle spese; una vera e propria porcheria di cui il tuo e mio Gesu Cristo non sarebbe entusiasta. Ma il Vaticano non cede mai spontaneamente nessuno dei privilegi ereditati dal Medio Evo, né permette ai cattolici di accettare compromessi, salvo che vi sia costretto dal pericolo di danni maggiori. Bisogna sempre, con quella gente là, mostrare il bastone di ferro, se si vuol arrivare ad usare solamente il guanto di velluto. Per bastone di ferro intendo il minacciare un'abolizione immediata di tutte le leggi concordatarie, e in aggiunta (sem– pre nella speranza di non mettere. mano a quegli estremi) l'abolizione imme– diata e totale del bilancio dei culti; la confisca delle mense vescovili e capi– tolari; l'abolizione dei sussidi ai parroci; il trasferimento dei beni delle par– rocchie ai comuni, liberi i comuni di assegnare le rendite al culto o ad opere di assistenza sociale ed educazione popolare. Se il Vaticano sapesse di dovere evitare questi •estremi, lascerebbe ai cattolici italiani la via aperta per una divisione all'amichevole. Solo quan– do deve adattarsi al meno peggio, il Vaticano lascia ai cattolici libertà di regolarsi caso per caso secondo il loro buon senso, e non secondo fantasmi ereditati dal tempo di Gregorio VII e di Innocenzo III. Dove il Vaticano ha paura di un serio movimento anticlericale, i cattolici non clericali go– dono di larga libertà d'azione. Non appena il movimento anticlericale declina, il Vaticano spinge in prima linea i clericali e li aiuta a soffocare i cattolici non clericali. Mentre ti scrivo, mi cade sottomano l'Osservatore romano del 1 set– tembre 1946, dal quale apprendo che un conte Rucellai di Firenze vorrebbe far approvare dalla Costituente una "legge costituzionale sulla reli,gione dello Stato," secondo la quale "lo Stato riconosce la personalità e la sovranità della Chiesa cattolica romana in conformità del diritto canonico"; "gli at– tentati, le offese e le calunnie alla religione' dello Stato, alla Chiesa ·e ai suoi ministri sono punibili," "la pubblica propaganda contraria alla religione dello Stato è vietata"; è permessa la professione e propaganda "anche in pubblico" di culti non cattolici, "purché non contrari agli articoli della presente legge." L'Osservatore romano, pubblicando quel documento senza critiche di sorta, dimostra che esso contiene le pretese del Vaticano. Dopo avere ottenuto il 70% da Mussolini, il Vaticano pretende il restante 30% dai successori di Mussolini in premio, a quel che pare, della cooperazione da esso concessa per venti anni a Mussolini. La Chiesa, in un paese retto a democrazia, è una associazione privata retta da leggi interne proprie. Il diritto canonico è la legge interna della 423 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=