Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Discussioni con un cattolico sincero che sia democratico sul serio e non a chiacchiere, non può rinunziare a nessun patto. Il regime concordatario fa del clero cattolico e dei fedeli che si raccolgono intorno al clero cattolico, un corpo privilegiato, la cui rappresentanza spetta di diritto al papa, e quei privilegi non possono es– sere alterati dalla maggioranza dei cittadini, perché sono garantiti da un trat– tato fra il governo e il papa. Sarebbe come se Stalin domandasse al governo di un .paese non sovietico un concordato, in forza del quale i comunisti ·· di quel paese sarebbero messi sotto il protettorato del governo sovietico. Qualunque concordato distrugge il principio della eguaglianza dei cittadini innanzi alla legge. Qualunque concordato deve perciò essere abolito senz'al– tro. Questo fecero gli uomini del Risorgimento. Questo Pio XI e Muss~ lini disfecero. Questo deve essere disfatto da capo. Comunisti, socialisti, azionisti, repubblicani non osano pensare con chiarezza su questo punto - salvo ad essere presi domani da un accesso di anticlericalismo furioso alla Podrecca. Per conto mio, non cederei un solo millimetro di terreno su que– sto punto, dovessi anche rimanere per tutta l'eternità "Orazio sol contro Toscana tutta." Bada che l'abolizione del concord~to - immediata, totale, senza trattative col Vaticano - non porta come conseguenza necessaria l'abroga– zione di tutte le leggi che furono promulgate dal regime fascista in confor– mità con gli impegni assunti nel concordato. Mi spiego con due esempi. Il concordato abolisce il matrimonio civile per i cattolici e impone al g~ verno italiano l'obbligo di seguire una data procedura nella celebrazione dei matrimoni. Orbene, si può abolire il concordato, e lasciare intatto il sistema legislativo sorto in Italia nel 1929, senza ritornare alla legge sul matrimonio civile del 1865. Il concordato rende impossibile una legge che introduca il divorzio anche per i non cattolici. Si può mettere fine al concordato, cioè rivendicare per il governo secolare il diritto di adottare o non adottare il divorzio, e nello stesso tempo dichiararsi contrari al divorzio sia per ossequio all'insegnamento morale cattolico, sia per altre considera– zioni che possono essere accolte anche da non cattolici: per esempio, osti– lità delle donne contro il divorzio, specialmente nell'Italia meridionale; pericolo di disorganizzare l'istituto della famiglia; inopportunità di sollevare siffatta questione mentre vi sono tante altre gatte da pelare, e cos1di seguito. Altro è dire: questo argomento è tabu perché c'è un concordato e il papa mette il suo divieto; altro è dire: i cattolici, come cittadini, hanno il diritto di opporsi a questa riforma, e gli altri italiani hanno il dovere di prendere in considerazione i sentimenti dei loro concittadini cattolici e non offenderli se non per ragioni assai serie e dopo matura considerazione. Altro è dire: i cattolici hanno il diritto di uniformarsi all'insegnamento del papa su un dato problema, cos{ come i comunisti si uniformano alle istruzioni di Mosca su molti problemi; altro è dire: di qui non passano né cattolici né acattolici, né comunisti, né anticomunisti, perché un 'con– cordato col papa vieta il diritto di passaggio. Insomma i cattolici democratici debbono scegliere: o governo clericale, 421 Biblioteca Gino Bianco

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