Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo scorso mette in luce il fatto che una riunione di questo genere è "nuova nella storia d'Italia." Essa è divenuta possibile grazie alla conciliazione fra l'Italia e la Santa Sede, "conciliazione che fu voluta fermissimamente dal Pontefice, al quale il Duce invita l'Assemblea a rivolgere un pensiero." Do– po l'ovazione al papa, il duce riprende il discorso affermando che "da quell'e– vento le relazioni fra Stato e Chiesa venivano poste sul terreno di una cor– diale collaborazione che ha dato e darà sempre i suoi frutti." Il duce ricorda "l'effi.caèecollaborazione offerta da tutto il clero durante la lotta impegnata contro le orde abissine [...] . Ricorda con particolare simpatia l'esempio di pa~ triottismo e di italianità offerto dai vescovi che portavano il loro oro alle sedi dei fasci, mentre i parroci incuoravano le popolazioni alla resistenza e alla tenacia." Finita la cerimonia, "arcivescovi, vescovi, parroci e sac~r– doti" "si serrano" intorno al duce. Le acclamazioni si succedono alle accla– mazioni e le invocazioni alla Divina Provvidenza si uniscono col grido "Duce, Duce" scandito e ripetuto in coro. Se questa non è "azione co– mune" che cosa potrebbe essere mai un'" azione comune? " Crede lo scrittore de L'idea che nella cerimonia del 10 gennaio 1938 l'arcivescovo di Udine, monsignor Nogara, pregando il Signore che "concedesse a Mussolini di vin– cere tutte le battaglie che sapientemente ed energicamente egli dirigeva," non pensava alla guerra spagnola, e che nessuno fra coloro che ascoltarono o lessero quelle parole pensò alla guerra spagnola? 6. "Chiare allusioni nei messaggi di Pio XII a regimi totalitari"' Inutile discutere sul grado di quella chiarezza. Sta il fatto che Pio XII, come Pio XI, ha condannato i regimi totalitari in quanto professano su al– cuni punti dottrine contrarie alla dottrina cattolica, e in quanto nella loro politica ecclesiastica contravvengono alle leggi della Chiesa. Ma né Pio Xl, né Pio XII, né alcun altro papa ha mai condannato i regimi totalitari quando essi si uniformavano nelle dottrine e nelle pratiche agli insegnamenti della Chiesa. I papi, a pari condizioni hanno sempre preferito i regimi tota– litari ai regimi democratici. Hanno "tollerato" i regimi democratici sola– mente quando e dove non avessero speranza di vederli sostituiti da regimi totalitari a indirizzo cattolico. Questa è l'intera verità. Ogni mezza verità è la piu nera delle bugie. 7. "La caccia a L'osservatore romano e a coloro che lo leggevano" La "caccia" avvenne due volte: nel 1931 quando Pio XI dové pubbli– care fuori d'Italia l'enciclica Non abbiamo bisogno, e nel maggio 1940 quando L'osservatore romano condannò l'invasione tedesca dell'Olanda, del Lussemburgo e del Belgio. Tanto nel 1931 quanto nel 1940, chi cercò di comprare il giornale fu bastonato. Ma questi fatti non debbono farci 414 BibliotecaGino Bianco

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