Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo lo ho innanzi a me il Corriere della sera 18 del 10 gennaio 1938. Mus– solini premia i vincitori del concorso nella battaglia del grano. 60 arci– vescovi e 2000 parroci e preti sono convenuti a Roma per prender parte alla cerimonia. La battaglia del grano non ha nulla a vedere con questioni religiose o morali e nulla vieta ad arcivescovi, vescovi, parroci e preti di ricevere premi dalle mani di Mussolini, anche se quelle mani grondano sangue abissino, sangue spagnolo e sangue italiano. Ma quegli arcivescovi, vescovi, parroci e preti non si contentano di ricevere i premi. Domandano e ottengono un'udienza per loro soli dopo la cerimonia comune. Preceduti '·tla bandiere portate da sacerdoti decorati di guerra o da cappellani militari, vanno a fare omaggio non solo alla tomba del Milite Ignoto, ma anche all'ara dei caduti per la rivoluzione fascista e al ceppo che commemora il grand'uomo Arnaldo Mussolini. Quando sono ammessi a palazzo Venezia, arcivescovi e vescovi incedono in testa al corteo. All'apparire del duce "l'o– vazione dei convenuti si in'nalza potente e dai petti degli ecclesiastici prorompe calorosissima, schietta, vibrante l'invocazione: Duce, Duce, Du– ce[...] . La massa degli ecclesiastici in piedi, acclama fervidamente." L' arcive– scovo di Udine, monsignor Nogara, legge un indirizzo in cui certifica che "il Governo fascista saggiamente provvede al benessere del popolo, alla si– curezza e alla grandezza della Patria" mediante la battaglia del grano. "Du– ce! Avete vinto tante battaglie. Avete vintÒ anche la battaglia del grano! Vi assista .il Signore. Noi lo pregheremo che vi conceda di vincere tutte le battaglie, che voi sapientemente ed energicamente dirigete per la prospe– rità, la grandezza e la gloria dell'Italia cristiana, di questa Roma dov'è il centro del Cristianesimo, di questa Roma che è la capitale dell'Italia impe– riale." Cessato l'entusiasmo, parla il parroco don Menossi. Costui presenta al duce un ordine del giorno votato prima del ricevimento, nel quale i sacerdoti premiati hanno affermato la "patriottica volontà di collaborazione con gli organi del regime [ ...] , cosf per la vittoria del grano, come nella lotta contro le sanzioni e per la conquista dell'Impero, a tutte le mete autarchiche dal duce indicate [...] perché l'Italia sia spiritualmente, economicamente e militarmente pronta a difendere la sua pace contro gli eventuali nemici della sua grandezza imperiale [ ...] . Il clero del fronte autarchico [...] è con indefettibile devozione a disposizione del Duce, Fondatore dell'Impero, per la grandezza e prosperità del popolo italiano." Finita la lettura dell'ordine del giorno don Menossi continuò: "Scenda su di Voi la benedizione del Cielo. I preti d'Italia invocano ed invocheranno sulla Vostra persona, sulla Vostra opera di restauratore d'Italia e fondatore dell'Impero, sul Governo fascista, la benedizione del Signore e una perenne aureola di sapienza e di virtu romane. Duce I I ministri di Cristo, i padri del popolo rurale, a Voi devotamente rendono onore, Vi benedicono, Vi protestano fedeltà [...] . Saluto al Duce! A noi!" La massa prorompe "A noi!" Quando Mussolini ac– cenna a parlare, la massa grida: duce, duce, duce. Mussolini nel suo di- 1s Edizione del pomeriggio. [N.d.C.] 413 Biblioteca Gino Bianco

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