Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo per la pace, ma desiderava anche che "le speranze, le esigenze, i bisogni di un grande e buon popolo, che è il suo popolo, [ ...] siano riconosciuti, siano soddisfatti, che i suoi diritti siano assicurati e riconosciuti, ma con la giustizia e con la pace. 1116 Anche Mussolini proclamò il giorno dopo che il popolo italiano voleva la pace, purché accompagnata da giustizia, e il 3 ottobre 1935 iniziò le operazioni militari. Pio XI tacque. Però sulla Civiltà cattolica, rivista il cui direttore è scelto dal papa e che non avrebbe mai pubblicato una parola che potesse contrastare con le idee del papa su quell'argomento, il gesuita padre Messineo, a cominciare dal febbraio 1936~ pubblicò un diluvio di articoli 11 per dimostrare che un popolo ha il diritto d'invadere il territorio di un altro popolo, quando quel territorio è necessario per la propria popolazione (e la popolazione del territorio invaso?), cosi come un individuo può impadronirsi di beni altrui quando è in estremo bisogno. Pubblicando quegli articoli, in quel momento, sotto gli occhi del papa, che cosa faceva la Civiltà cattolica, che cosa faceva il papa, se non far causa con Mussolini? Durante la guerra italo-etiopica del 1895-1896 i ge– suiti della Civiltà cattolica avevano preso un atteggiamento ben diverso. Essi avevano vivamente criticato le ambizioni territoriali del governo italiano in Abissinia e quella guerra di aggressione. A quel tempo il Vaticano non si aspettava ancora di ottenere dal governo italiano 1 miliardo e 750 milioni di lire. Dopo che Badoglio ebbe fatto uso dei gas asfissianti per aprirsi la strada verso Addis Abeba, in un discorso del 12 maggio 1936, Pio XI partecipò al giubilo per la vittoria. Crede lo scrittore de L'idea che anche questo fatto debba essere dimenticato solo perché a lui piace dimenticarlo? Se mai vi fu cooperazione fra il Vaticano ed il regime fascista, la guerra italo-etiopica del 1935-1936 è un caso tipico di siffatta cooperazione. Be– ninteso fu cooperazione mascherata da tutti quegli espedienti che la scal– trezza e l'ipocrisia poté escogitare per evitare lo scandalo di una complicità troppo sfacciatamente brutale. 5. "La, guerra spagnuola" Non esiste nessuna prova che Pio XI abbia conosciuto ed approvato in precedenza l'intervento di Mussolini nella guerra civile spagnola, sebbene sia difficile ammettere che non ne sia stato informato. Certo è che quel– l'intervento avvenne alla luce del sole per due anni e mezzo, e che dal primo all'ultimo giorno di quell'intervento il papa e l'alto clero in Italia e in tutto il mondo favorirono quel partito, in favore del quale Mussolini intervenne colle armi. Quella collaborazione fu cosi clamorosa allora ed è tuttora cosi presente alla memoria di tutti, che non mi è necessario sciu– pare carta e inchiostro a dimostrarla. 16 "La civiltà cattolica, 11 1935, vol. III, p. 638. [N.d.C.] 17 Raccolti poi in volume: A. MESSINEO, Giustizia ed espansione coloniale, Roma, 1937. [N.d.C.] 412 BibliotecaGino Bianco

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