Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo governo secolare. Pio XI interpretava il concordato del 1929 nel senso che le autorità ecclesiastiche dovessero avere una parte assai larga in quel– la educazione, e che l'Azione cattolica dovesse dipendere dalle sole auto– rità ecclesiastiche, alle quali sole spettava evitare che essa sconfinasse in attività politiche non approvate dai fascisti. Mussolini voleva essere il solo padrone del vapore nella educazione della gioventu, e intendeva tenere alla catena l'Azione cattolica come qualunque altra associazione per impedire azioni _non controllate. La controversia diventò nel 1931 cosf aspra, e le :_. violenze contro i seguaci dell'Azione cattolica assunsero proporzioni tali e forme cos1 brutali, che Pio XI dové far contrabbandare e pubblicare fuo– ri d'Italia .l'enciclica Non abbiamo bisogno. Ebbene, che cosa leggiamo in quella enciclica? Leggiamo che Pio XI, mentre condanna la dottrina fasci– sta sulla educazione della gioventu e denuncia le prepotenze dei fascisti contro l'Azione cattolica, lascia sempre la porta aperta alla cooperazione non appena la crisi sia superata. Ecco le sue parole: "Abbiamo già detto che serbiamo e serberemo e memoria e riconoscenza perenne per quanto venne fatto in Italia con beneficio della Religione, anche se con contempo– raneo non minore, e forse maggiore, beneficio del partito e del regime [ ...] . Ci siamo sempre trattenuti 'da formali ed esplicite condanne, anzi siamo an– dati fino a credere possibili e favorire da parte Nostra compatibilità e cooperazi~ni, che ad altri sembrarono inammissibili [...] . Noi non abbiamo voluto condannare il partito ed il regime come tale. Abbiamo inteso segna– lare e condannare quanto nel programma e nell'azione di essi abbiamo ve– duto e constatato contrario alla dottrina ed alla pratica cattolica. " 11 Quando in queste parole Pio XI ammetteva che la cooperazione Va– ticano-fascismo era forse riuscita piu utile "al partito e al regime" che alla Chiesa, egli parlava del partito fascista e del regime fascista e non di un par– tito italiano e di un regime italiano che avrebbe potuto essere magari an– tifascista fra qualche diecina di migliaia di anni. Un esempio della cooperazione fra Pio XI e Mussolini, si trova pro– prio in questa stessa enciclica Non abbt'amo bisogno. In essa Pio XI affer– mò che il giuramento fascista di fedeltà al duce era contrario alla dottri– na cattolica. Ma nello stesso tempo consigliò i cattolici di prestarlo, pur– ché aggiungessero una riserva in favore delle "leggi di Dio e della Chiesa" "davanti a Dio e alla propria coscienza," senza comunicare esplicitamente la riserva a chi riceveva il giuramento. Poche settimane dopo, i professori universitari furono obbligati, pena la destituzione, a sottoscrivere una formula di giuramento, secondo la qua– le s'impegnavano a "formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al Regime Fascista. 1112 Il 4 dicembre 1931, L'osservatore romano pubblicò un comunicato ufficiale secondo il quale il giuramento si supponeva pre- 11 Le encicliche sociali dei papi, cit., pp. 360, 369-70, 371 (29 giugno 1931), Salvemi~l si servi di una traduzione inglese dell'enciclica, con l'avvertenza: "Non avendo sotto mano 11 t,:sto italiano originale, ritraduco in italiano dalla traduzione inglese." [N.d.C.] 12 "Gazzetta ufficiale" de11'8 ottobre 1931. [N.d.C.] 409 B blioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=