Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo no e non verso Mussolini e il regime fascista? Quando il prete alla fine della messa recitava la preghiera "per il Re e per il Duce" (pro Rege et Duce), pregava per il governo italiano e non per Mussolini? Il 13 ottobre 1934, il cardinale Pacelli, oggi Pio XII, allora segreta– rio di stato di Pio XI, parlando a Buenos Aires, invocò la benedizione di– vina "sulla patria, su colui che ne reggeva e vegliava le sorti. mo Crede lo scrittore de L'idea che il padreterno si credette pregato di benedire non Mus– solini e il regime fascista, ma un governo italiano che avrebbe anche potuto fare a meno, quando che fosse, tanto di Mussolini quanto del fascismo? 3. "La persecuzione del fascismo contro l'Azione cattolica" L'Azione cattolica era sotto la direzione dei vescovi e del Vaticano, ed aveva l'obbligo di astenersi da ogni attività politica, e quindi di non combattere il regime fascista. Dal 1923 al 1926, cioè fino al momento in cui il partito popolare fu dichiarato illegale dal governo fascista, Pio XI eccitò continuamente i cattolici ad iscriversi all'Azione cattolica astenen– dosi da ogni azione politica. Cosf il partito popolare, che resisteva meglio che poteva alle violenze fasciste, era dissanguato a favore dell'Azione cat– tolica mentre era martellato dai fascisti. Era questa una cooperazione indi– retta che Pio XI dava a Mussolini per demolire il partito popolare. Ma i fa– scisti non riuscivano a distinguere fra quei cattolici che rimanevano nel par– tito popolare e quelli che passavano all'Azione cattolica, specialmente quan– do gli stessi uomini che avevano militato nel partito popolare ricompariva– no in abiti nuovi nell'Azione cattolica. Perciò bastonavano senza tante storie anche quelli dell'Azione cattolica. Pio XI protestò solamente quan– do l'Azione cattolica era maltrattata. Don Minzoni era stato accoppato come membro del partito popolare e non come membro dell'Azione catto– lica. Perciò Pio XI stette zitto. Chi in Italia non apparteneva all'Azione cattolica non esisteva per il Santo Padre. Dopo il totale disfacimento del partito popolare (fine del 1926) l'A– zione cattolica rimase sola padrona del terreno. Ma continuò, come dicono a Napoli, a passare i suoi guai. Quando la cooperazione fra Pio XI e Mus– solini non era oscurata da nessuna nuvola, l'Azione cattolica viveva vita tranquilla. Quando il cielo si oscurava, erano botte. Ma dal fatto che qual– che volta vi furono botte, nessuno ha il diritto di dedurre l'altro fatto che Pio XI e Mussolini abbiano sempre leticato e non abbiano mai coo– perato. L'eccezione non può far dimenticare la regola. La piu clamorosa controversia fra Pio XI e Mussolini e la piu bruta– le tempesta di botte contro l'Azione cattolica si ebbero nel 1931. Le ragioni del dissidio erano due: i diritti che spettavano alle autorità ecclesiastiche nella educazione della gioventu, e la indipendenza dell'Azione cattolica dal 10 "L'osservatore romano," 15-16 ottobre 19}4. CN,d.C. ~ 408 BibliotecaGino Bianco

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