Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il Vaticano e il fascismo si assunse dinanzi alla storia. " 4 Il sangue degli assassinati di Torino e de La Spezia era ancora fresco. Il 19 gennaio 1923, nella cittadina di Rivi– sondoli negli Abruzzi, una squadra di fascisti avevano assalito due donne e uno dopo l'altro le avevano violate in presenza dei loro mariti che erano tenuti legati, mentre le masserizie delle due case bruciavano nella strada. La gente minuta che militava nel partito popolare non era dell'opinione del cardinale Vannutelli che Mussolini salvasse la nazione con quei meto– di. Perciò restava nel partito popolare e si buscava la sua parte di prepotenze feroci. Era la gente minuta del partito popolare o era il decano del Sacro Collegio che faceva "causa comune" con Mussolini? c) Nella primavera del 1923 Mussolini intendeva costringere la Came– ra dei deputati ad inghiottire una riforma elettorale che avrebbe assicurato al partito fascista la maggioranza di due terzi nelle future elezioni. Il segre– tario generale del partito popolare, don Sturzo, si opponeva alla riforma, e con lui si opponevano quelli fra i cento e sette deputati del partito po– polare che si rifiutavano di tradire i loro elettori. Mentre la controversia sulla riforma elettorale si riscaldava ogni giorno piu, il 19 giugno l'arcive– scovo di Firenze, cardinale Mistrangelo, intervenne a un ricevimento in onore di Mussolini, e per dimostrare che non stava H solo per cerimonia, saltò al collo di Mussolini e lo baciò. 5 E poi, il giorno 11 luglio, mentre si discuteva nella Camera la riforma elettorale, don Sturzo si dimise dall'uffi– cio di segretario generale, lasciando il partito disorientato e scoraggiato. I deputati del partito si sbandarono e la legge passò. Don Sturzo era uomo di coraggio e di onore. Non si dimise nel folto della battaglia perché fosse un vile. Si dimise perché il Vaticano gli fece capire che doveva dimettersi e lui obbedf. Non era questo per il Vaticano fare "causa comune" con Mus– solini? d) Nell'agosto del 1923, il curato di Argenta, don Minzoni, fu ammaz– zato come un bue, a randellate sulla testa, perché teneva lontani i ragazzi dall'organizzazione giovanile fascista. Pio XI stette zitto. Vi sono complici– tà silenziose peggiori delle complicità aperte perché combinano l'ipocrisia colla complicità. 2. "Il Vaticano stipulò z patti del Laterano non col fascismo ma col go– verno italiano" Sembra che lo scrittore de L'idea creda che un governo cammm1 per le strade nelle proprie scarpe e non in quelle degli uomini che stanno al governo. Occorre perciò ricordargli alcuni fatti i quali dimostrano che il Vaticano fece causa comune con Mussolini e col regime fascista e non sola– mente con un governo italiano che avrebbe potuto magari divenire fasci– sta dopo due o tremila anni. 406 4 "Il corriere della sera," 22 febbraio 1923. [N.d.C.] 5 Cfr. n. 8 a p. 291. [N.d.C.] BibliotecaGino Bianco

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