Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La politica ecclesiastica nell'Italia di domani sboccato. Tre quinti della popolazione sono anch'essi battezzati nella Chiesa cattolica, ma sono indifferenti alle questioni religiose, anche se si sposano in chiesa, battezzano i neonati, vanno a messa qualche volta e prendono un passaporto regolare per l'altro mondo nell'ora del trapasso. Costoro non vogliono saperne di controversie religiose, intendono che ognuno sia libero di credere quel che vuole, e in caso di controversie fra clericali e anticleri– cali assumerebbero le parti non di chi pretendesse prendere la fortezza d'as– salto ma di chi fosse costretto alla difesa della propria libertà. Solamente ,_µnquinto della popolazione, anche quando è battezzato nella Chiesa catto– lica, è attivamente anticlericale, o meglio ritornerà ad essere attivamente anticlericale non appena il soffocamento attuale verrà meno. È da augurare che il buon senso della maggioranza impedisca ai fanatici dell'uno e dell'altl'.o campo di moltiplicare nell'interno della cittadinanza senza necessità la superficie .d'attrito. L'idea che una vecchierella possa essere uccisa o solamente malmenata nel difendere la immagine della sua Madonna contro qualche bruto che credesse di fare un atto eroico distrug– gendo quella immagjne, questa idea dovrebbe mettere l'orrore nel cuore di ogni uomo per cui la democrazia è una fede e non una maschera. Nell'Italia prefascista i conservatori temevano il Vaticano, i democratici lo odiavano. Mussolini lo ha disprezzato. 6li si è presentato col bastone in una mano e un marsupio pieno di denari nell'altra. Il Vaticano ha avuto paura del bastone ed ha accettato il marsupio. La repubblica italiana di domani non dovrebbe né temere, né odiare, né bastonare, né comprare. Dovrebbe solamente applicare al problema religioso, con calma e serenità, quel principio della libertà per tutti, all'infuori del quale non v'ha né dignità per gl'individui né salvezza per le nazioni. Non potendo abusare della ospitalità concessami da Ltz controcorrente, debbo procedere in stile telegrafico. Questo darà alle mie affermazioni un tono pontificale che non è nel mio pensiero. Non pretendo rivelare grandi novità né pronunciare sentenze infallibili. Vorrei solamente definire i capi– saldi del problema e richiamare l'attenzione su quelle che, dal punto di vista democratico, sembrano a me le soluzioni dettate non solo dalla logica ma anche dalla prudenza. II. I problemi sono due Il problema delle relazioni fra il governo italiano e la Chiesa cattolica si scinde in due problemi, che non dovrebbero mai essere confusi l'uno con l'altro. Uno è il problema delle relazioni fra il Vaticano e il governo italiano. L'altro è quello delle relazioni fra Stato e Chiesa in Italia. Negli altri paesi esiste solamente il secondo problema. L'Italia deve affrontare anche il primo, perché in tutto il mondo esiste un solo papa e una sola Roma, e questa Roma è nello stesso tempo sede del papa e parte del territorio nazionale italiano. 395 B qlioteca Gino Bianco

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