Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia sotto la dittatura fascista Questa luna di miele è stata tuttavia di breve durata. Il testo degli accordi, quando fu conosciuto, sollevò vaste ondate di malcontento, anche fra gli stessi fascisti. L'agitazione fu accresciuta dalla poca riservatezza di cui il clero fece mostra non appena venne a conoscenza della sua vittoria. Nel marzo 1929 fu aperta a Bologna una piscina per i ragazzi delle scuole comunali. L'arcivescovo si sent1 in dovere "di richiamare l'attenzione dei pastori spirituali" sul pericolo morale che poteva nascondersi in quella piscina, e raccomandò vivamente ai genitori dei ragazzi "di non permettere che essi rischiassero la piu bella dote della gioventu, il pudore." Il mattino ·seguente i bolognesi scoprirono che durante la notte mani ignote avevano messo un paio di mutande al Nettuno nudo di Giambologna che adorna la piazza principale della città. Nel maggio 1929 nelle strade di Genova si appostarono giovani zelanti, che fermavano le donne e segnavano con il carbone il punto della gamba a cui avrebbero dovuto arrivare le loro gonne. Nell'agosto del 1929 il parroco di un villaggio presso Bologna irruppe, armato di un nodoso bastone, nel teatro affollato di gente, balzò sul palcoscenico e ordinò agli attori di cessare la rappresentazione. La polizia dovette al– lontanarlo perché lo spettacolo potesse essere ripreso. Per calmare il malcontento dei suoi seguaci, Mussolini fu costretto ad assumere verso la Chiesa un atteggiamento di aggressività, che certo non era nelle sue prime intenzioni. Nel suo· discorso del 13 maggio 1929, affermò di .avere confiscato piu giornali cattolici negli ultimi tre mesi che nei sette anni precedenti. "Era questo forse l'unico modo - egli spiegò - per ricondurli nell'intonazione giusta! " 20 Nell'applicazione di quelle clausole del concordato, la cui vaga formulazione consentiva sia un'interpretazione estensiva che restrittiva delle pretese della Santa Sede, il governo fascista adottò la politica di attenersi unicamente all'interpretazione piu restrittiva. I discorsi degli uomini politici fascisti, gli scritti dei giornalisti e dei pub– blicisti al servizio del regime fascista sono tutti ispirati al concetto di ri– durre al minimo l'importanza delle concessioni fatte da Mussolini al papa, e di cavillare anche su quelle parti del concordato che sono meno soggette a controversia, allo scopo di dimostrare che in realtà il papa non ha ottenuto niente, e non ha ottenuto nient'altro che vuote formule. Il papa reag1 con recriminazioni, proteste e minacce. L'entusiasmo per Mussolini, espresso dai portavoce del Vaticano in Italia e all'estero, si raffred– dò considerevolmente. Mussolini, che sperava di passare alla storia come un nuovo Costantino, corre piuttosto il rischio di fare la figura di un secondo Giuliano l'Apostata. Col passare del tempo, la Santa Sede si è resa anche conto che il trattato con Mussolini non è stato il buon affare che essa sperava. Molti cattolici, specialmente in Francia, sono rimasti sconcertati dai patti latera– nensi. Essi non sono ancora riusciti a capire perché la Santa Sede avesse mantenuto in agitazione per oltre mezzo secolo i cattolici di tutto il mondo 20 B. MussoLINI, Gli accordi del Laterano, cit., p. 105. [N.d.C.] 337 25 B Ulluleca Gino Bianco

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