Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia sotto la dittatura fascista vaga formula può voler dire, per esempio, che non si aprirà nessun tempio protestante al culto pubblico nella città di Roma, come quando la città era sotto il dominio papale. Può anche voler dire che nessuna strada di Roma sa– rà intitolata al nome di qualche famoso eretico. O può anche voler dire che non si terrà a Roma nessun congresso religioso o scientifico, che non sia auto– rizzato dalla Santa Sede. 17 L'interpretazione e l'applicazione di queste e di molte altre disposizioni al– trettanto vaghe, dipenderà dalla pressione che il Vaticano potrà esercitare, caso per caso, sul governo italiano. Il papa ha dichiarato che i patti latera– nensi erano solo "il principio di nuovi sviluppi." Nessuno può prevedere quali saranno questi nuovi sviluppi. Tuttavia due fatti sono certi. Il primo è che, da ora in poi, al governo italiano non è piu consentito modificare, di propria iniziativa, la legislazione interna su materie in cui la Chiesa cattolica rivendichi una partecipazione. ( Se domani cambiasse in Italia il partito al potere e il Parlamento volesse, per esempio, introdurre il divorzio nella legislazione italiana, dovrebbe tener conto del fatto che un trattato bilaterale fra l'Italia e la Santa Sede obbliga il governo italiano a considerare il matrimonio fra cattolici come un sacra– mento indissolubile. Perciò se il governo italiano volesse introdurre il divor– zio, dovrebbe concederlo solamente a quei cittadini, il cui matrimonio non sia stato celebrato dinanzi a un parroco.) Per concedere il divorzio indistintamente a tutti gli italiani, il Parlamento dovrebbe denunciare pri– ma il concordato. In breve, il concordato ha introdotto in Italia un re– gime di preminenza della Chiesa cattolica sul Parlamento e su tutte le altre autorità secolari. In secondo luogo, il concordato deve essere considerato quale "necessa– rio complemento" del trattato di conciliazione. Il papa ha dato l'interpreta– zione autentica di questa formula, dichiarando che trattato di conciliazione e concordato simul stabunt o simul cadent. 18 Questo vuol dire che se un qualsiasi governo italiano cessasse di applicare il concordato secondo l'in– terpretazione datagli dalla Santa Sede, quest'ultima avrebbe il diritto di di– chiarare che anche il trattato di conciliazione è stato annullato e cesserà di riconoscere la legittimità dello stato italiano. Il papa ha consentito a rinunciare a tutti i suoi antichi territori nel– l'Italia centrale, a condizione che tutta l'Italia si sottomettesse alla sua autorità spirituale. Il giorno che l'Italia si libererà dal giogo del concordato, il Vaticano rimetterà in moto contro l'Italia la sua macchina internazionale di propaganda. L'unica eccezione definitiva e irrevocabile sono i 90 milioni 11 Il 2 giugno 1930 fu rappresentata all'aperto, in una piazza di Roma, la tragedia di D'An– nunzio, La figlia di Jorio. Contrariamente a molte altre opere di D'Annunzio, questa non presenta un caso di perversione sessuale, ma solo di passione sfrenata da ogni legge morale. Il giornale ufficiale del Vaticano, "L'osservatore romano," 2-3 giugno 1930, protestò: "Chiediamo se la rap– presentazione di un'opera proibita dall'Autorità ecclesiastica per la sua passionalltà immorale, al– lestita proprio in una pubblica piazza, in Roma, risponda al rispetto dovuto al carattere della sacra Città." 18 Chirografo al card. Gasparri in data 30 maggio 1929, in "La civiltà cattolica," 1929, voi. II, p. 488. [N.d.C.] 334 BibliotecaGino Bianco

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