Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

I Prima del 1859 il papa era il sovrano di una buona parte dell'Italia centrale. Fra il 1859 e il 1870, questi territori furono annessi al regno d'Italia. '- Quando Roma, capitale dello Stato pontificio, fu occupata dalle truppe italiane, riel settembre 1870, il papa si ritirò, insieme .con la sua corte, nel cosiddetto Vaticano, un insieme di edifici, di giardini e di altre aree sulla riva destra del Tevere, che èoprono una superficie di circa cinquanta acri. Nel marzo 1871 il Parlamento italiano approvò la cosiddetta "legge delle guarentigie." Secondo questa legge, la persona del papa era dichiarata sacra e inviolabile, come quella del re. Il papa era autorizzato a "godere l'uso" del Vaticano, del palazzo del Laterano e di una villa in campagna, nei pressi di Roma. Egli era autorizzato a tenere una guardia per la sua per– sona; ai diplomatici accreditati presso la Santa Sede erano accordate le im– munità diplomatiche; il governo italiano doveva astenersi dall'esercitare qual– siasi giurisdizione sopra il Vaticano e dall'interferire nell'amministrazione del– la Chiesa cattolica in tutto il mondo. La legge stabiliva inoltre che al papa sa– rebbe stata offerta una rendita annua di 600.000 dollari 1 per il mantenimento della sua corte e del servizio diplomatico. Dal punto di vista della logica, questa legge metteva il papa in una situazione assurda. Egli diveniva un sovrano spodestato, vivente con la sua corte nel cuore del suo antico stato, circondato da coloro che lo avevano spodestato. Continuava a godere tutti i privilegi di un sovrano indipendente, senza tuttavia avere un territorio né dei sudditi, sui quali esercitare la sua sovranità. Legalmente, non poteva neppure considerarsi proprietario del pa– lazzo in cui viveva. Il governo italiano gÌiene garantiva il semplice uso, riservandosene la proprietà. Fino al 1870 il papa era stato al tempo stesso capo della Chiesa cat– tolica e sovrano di un territorio. Secondo la dottrina cattolica, la sovranità t 3.225.000 lire. [N.d.C.] 323 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=