Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio XI Essa setta è nelle scuole, nelle opere pie, guida le intelligenze, domina i cuori, arbitra della vita dei cittadini _edel loro avvenire. Che cosa opponete a cotesta opera enorme, che non ha limiti sulla terra, e che perseguita l'uomo sino nei cieli? 7 La propaganda· democratica si associava alla propaganda della filosofia positivista e dell'ateismo, o per lo meno dell'indifferentismo religioso. Ad ogni rivendicazione territoriale del papa, ad ogni manifestazione politica dei cattolici, i democratici rispondevano intensificando la lotta contro i dogmi e contro le pratiche del cattolicismo. Le manifestazioni anticlericali della massoneria si moltiplicavano specialmente a Roma. In Italia e in Roma specialmente, ove il nemico massimo s'accampa, piu fiera e implacabile e quotidiana deve esser la lotta per la luce della massoneria. 8 La massoneria deve continuare a scuotere la rocca vaticana e soffocarvi dentro il Papato L.. J. Essa deve ricacciarlo nel deserto tra le ienè, i lupi e gli sciacalli, dove è nato. 9 Quest'anticlericalismo tonitruante indignava e qualche volta anche spaventava Leone XIII, ma faceva in fondo il suo giuoco: i giornali cat– tolici di tutto il mondo raccoglievano con gran cura le minacce truculente degli anticlericali e se ne servivano per dimostrare che la situazione del papa in Roma era intollerabile e che la sua stessa vita non era sicura. Eppoi anarchici, socialisti, repubblicani, radicali erano, secondo Leone XIII, lo stru– mento cieco di cui la Provvidenza si sarebbe servita per abbattere il regi– me sorto dal Risorgimento ·e preparare il nuovo trionfo della Chiesa: essi assalivano i nazionali conservatori e la casa di Savoia dalla sinistra, mentre i cattolici minavano il terreno dalla destra. Leone XIII e i suoi consiglieri non credevario nella solidità dell'I– talia politicamente unita. Mentre Pio IX aspettava la restaurazione della sovranità pontificia da un miracolo dell'arcangelo Gabriele o dell'Immaco– lata Concezione, Leone XIII l'aspettava da una rivoluzione o da una guerra, o da una rivoluzione successiva ad una guerra. In fondo anche lui aspetta– va un miracolo. 10 7 Da una lettera pubblicata sul giornale "La capitale," 28-29 ottobre 1883, e riprodotta da "La civiltà cattolica," 1883, vol. IV, pp. 504-5. s Da un articolo pubblicato nel 1888 su "La riforma," organo personale di Crispi, che era allora presidente del Consiglio: "La civiltà cattolica," 1888, vol. I, p. 388. 9 "Rivista massonica," marzo-aprile 1895, riprodotto ne "La civiltà cattolica," 1895, vol. IV, p. 142. 10 L. TEXTE, Léon XIII et le Vatican, cit., pp. 175, 177 sgg., 198: "Leone XIII crede che l'Italia si avvii alla repubblica"; UN PROFESSORE ROMANO, La questione romana e l'Europa politica, cit., vol. II, pp. 520 sgg.; F. GRIMALDI, Rome après 1870, Rome, Cuggiani, 1887, p. 268; Ch. T'SERCLAES, Le pape Léon XIII, cit., vol. II, p. 202; C. VAN DUERM, Rome et la franc-maçonnerie, cit., p. 479; K. O'CLERY, The Making of Italy, London, Kegan, 1892, p. 551; "Correspondant," 25 gennaio 1890, p. 252; 25 aprile 1890, p. 403; 10 maggio 1895, pp. 448, 458; 25 gennaio 1897, p. 1032. L'attesa di una rivoluzione, che spianasse la via alla restaurazione della sovranità territoriale pontificia, era comune fra i cattolici e nel Vaticano già al tempo di Pio IX: I. voN DoLLINGER, Kirche und Kirchen, Papstum und Kirchenstaat, Miinchen, Cotta, 1861, pp. 640, 654-55; H. D'IDEVILLE, Les Piémontais à Rome, Paris, Valois, 1874, pp. 247 sgg. Dal 1860 in poi, per mezzo secolo, i gesuiti che compilavano la "Civiltà cattolica" predicarono sempre come imminente la rivoluzione italiana, senza concedersi mai un minuto di riposo, con fede imperterrita. Sul principio del secolo XX, la speranza nella rivoluzione cominciò a svanire. Allora non mancò chi cominciò a negare che "Leone XIII abbia concepito la restaurazione del 308 BibliotecaGino Bianco

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