Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La questione romana da Pio IX a Leone XIII A chi gli domandava dove sarebbe andata a finire l'unità politica d'I– talia se la città e la provincia di Roma, collocate proprio nel cuore della penisola, fossero state strappate politicamente dal resto di essa, Leone XIII rispondeva: Domandiamo se quella condizione di unità cosutmsca per le nazioni un bene cosf ,assoluto, che senza di esso non vi sia per loro né prosperità né grandezza; o cosf superiore, che debba prevalere a qualunque altro. Risponde per Noi il fatto di nazioni floridissime, potenti e gloriose, che pur non ebbero, né hanno quella specie di unità che qui si vuole; e risponde altresf la ragione naturale che, nel conflitto, riconosce dover prevalere il bene della giustizia, primo fondamento della felicità e stabilità degli Stati; e ciò specialmente quando esso è collegato, come qui avviene, con l'interesse altissimo della religione e di tutta quanta la Chiesa. 31 3l Lettera al segretario di stato, card. Rampolla, 15 giugno 1887: Ch. T'SERCLAES, Le pape Léon XIII, cit., vol. I, pp. 448-49. Dopo che Pio Xl e Mussolini hanno conchiuso gli accordi del Laterano, non sono mancati gli sforzi per dimostrare che, dopo tutto, Pio Xl non ha fatto che continuare nella questione romana la politica di tutti i suoi predecessori: se la pacificazione è stata possibile nel 1929 e non mezzo secolo prima, la causa si deve cercare nella intransi• genza settaria di chi governava mezzo secolo prima l'Italia. Per esempio, il conte DALLATOR· RE, Postille: dopo gli accordi lateranensi, cit., p. 14, ha scritto: "Leone XIII la pace sinceris– simamente invocò, pronto a raggiungerla, se l'Italia fosse andata fiduciosa alla Chiesa. Se que– sto non si avverò, non fu certo perché non ne palpitasse in lui il desiderio piu vivo, bens{ per la disperata opposizione settaria." Il conte Dalla Torre si è scordato di fare osservare ai suoi lettori che Leone XIII metteva come condizione alla pace la restituzione della città e della provincia di Roma, mentre Pio Xl si è contentato di assai meno. 305 8 b o eca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=