Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Capitolo venticinquesimo Le _dimissioni di don Sturzo 1 Pio XI e il cardinal Gasparri erano nelle migliori disposizioni d'animo per riconoscere che Mussolini non aveva tutti i torti. Perciò il 25 aprile 1923 il cardinal Gasparri, a nome del Santo Padre, ricordò ai vescovi d'I– talia la circolare del 2 ottobre 1922, in cui aveva smentito che il partito popolare fosse emanazione della Santa Sede (vedi p. 264) e aggiunse: Sua Santità vuole che tutti coloro che rappresentano in qualche modo e misura gli interessi della religione, si attengano alla regola della piu stretta prudenza, evitando anche le sole apparenze di atteggiamenti e favoreggiamenti di partiti politici. 2 Per chi conosceva il frasario corrente della curia romana, non poteva esserci equivoco nelle parole "coloro che rappresentano in qualche modo e misura gli interessi della religione": esse alludevano a tutti i sacerdoti in genere, e a quelli fra i laici che, per le cariche ricoperte nell'organizzazione ufficiale dell'Azione cattolica, potevano comunque impegnare la responsabili– tà del Vaticano. Don Sturzo, come sacerdote, era, senza alcun dubbio, uno d . " 1 ,, 1 co oro. Mussolini parlava ancora piu chiaro. Nel codice di diritto canonico pubblicato nel 1917, alla cui compilazione aveva presieduto lo stesso cardinal Gasparri, c'è un canone 139, in forza del quale nessun ecclesia– stico può accettare cariche pubbliche senza una licenza della Santa Sede. L'ufficio di segretario del partito popolare non era, strettamente parlando, una carica pubblica: "tuttavia," diceva un comunicato ufficioso dell' agen– zia Volta del 28 aprile 1923, "era evidente che per accettare tale ufficio era occorso al sacerdote siciliano la autorizzazione delle superiori autorità"; eppoi nelle condizioni della politica italiana, l'ufficio di segretario del partito popolare aveva maggiore importanza di molte cariche pubbliche, anche assai elevate nella gerarchia governativa ufficiale; il Vaticano, dunque, non doveva dare al termine "carica pubblica" un significato restrittivo: in forza del canone 139, esso doveva obbligare don Sturzo a dimettersi da segretario 1 Rifuso in parte nelle Lezioni di Harvard: Scritti sul fascismo, vol. I, cit., pp. 619-22. [N.d.C.] 2 Pio XI e l'Azione cattolica, cit., p. 337 ["Il giornale d'Italia," 3 maggio 1923]. 288 BibliotecaGino Bianco

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