Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il congresso di Torino siciliano, insospettabile nella fede religiosa, inattaccabile nella moralità pri– vata, inaccessibile alle lusinghe e alle minacce? Data l'impossibilità in cui si trovava la Santa Sede di prendere una posizione chiara, e dato che l'Ossert1atoreromano e la Cit1iltàcattolica non osavano fare una lode senza accompagnarla con una riserva, e non osavano fare la critica senza addolcirla con un lode, ne conseguiva che fra i catto– lici ognuno si sentiva libero di fare quello che voleva. Gli stessi vescovi sembra siano stati abbandonati senza istruzioni. Perciò si mostravano divisi. I vescovi di Vicenza, Casale Monferrato, Brescia, Aosta, Ivrea, Bergamo, : ..protestavano pubblicamente contro le violenze, a cui erano soggetti gli ecclesiastici e le associazioni cattoliche. Il vescovo di Cremona, per essersi rifiutato di intervenire a una cerimonia fascista, era minacciato di rappresa– glie e costretto a giustificarsi. 2 Viceversa il decano del Sacro collegio, il cardinale Vannutelli, interveniva ad una cerimonia nuziale a cui era presente anche Mussolini, e pronunciava un peana verso Mussolini "acclamato già in tutta l'Italia restauratore delle sorti della Patria, secondo le gloriose tradi– zioni religiose e civili della nazione. m II vescovo di Teramo, in una lettera pastorale al clero e al popolo della sua diocesi, inneggiava agli "uomini nuovi [che], compresi dei valori spirituali del Cristianesimo," stavano ritro– vando "la via che conduce a Dio" e che da cinquant'anni sembrava smarrita.4 L'arcivescovo di Messina mandava un saluto a "Colui che indirizza [va] l'Italia sulla via retta, a Colui che da[ va] nuovo vigore alla Nazione, al Capo del Governo. " 5 · Data siffatta confusione d'idee, era facile ai democratici cristiani illu– dersi intorno ai sentimenti del papa e del segretario di stato. Che cosa domandava la Santa Sede? Che i cattolici tutti entrassero a far parte del- 1' Azione cattolica? Essi obbedivano. La Santa Sede non comandava loro di abbandonare il partito popolare, ed essi non lo abbandonavano. Nell' Azio– ne cattolica si astenevano da far politica; nel partito popolare facevano la loro politica; liberi i cattolici conservatori di fare la loro in altre organizza– zioni ... che non riuscivano a formarsi per mancanza di aderenti. I giovani erano i piu infervorati ad obbedire al papa e a rimanere fedeli a don Sturzo: in quanto erano soci della "Gioventu cattolica," ramo dell'Azione cattolica, facevano azione religiosa sotto il controllo delle autorità ecclesiastiche; ma non appena uscivano dai circoli "cattolici," entravano nelle organizzazioni del partito popolare, e facevano la politica del partito popolare, seguendo la parola di don Sturzo. I deputati del partito popolare avevano votato quasi tutti per il nuovo governo; ma i piu l'avevano fatto senza convinzione. Quelli fra essi che non intendevano tradire i sentimenti antifascisti dei loro elettori, rifiutavano di continuare per quella strada. Essi non disconoscevano le soddisfazioni, 2 "Il popolo," 5-6 aprile 1923. 3 "Corriere della sera," 22 febbraio 1923. 4 "Avanti!," 2 marzo 1923. s "L'osservatore romano," 14 marzo 1923. blioteca Gino Bianco 283

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