Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Partito popolare, socialisti e fascisti bre 1920, il giornale LA perseveranza annunziò che "una altissima personalità ecclesiastica,,, nella quale tutti riconobbero il cardinal Ferrari arcivescovo di Milano, invitava "quanti avevano a cuore il vero bene della città,, a votare ··per la coalizione antisocialista. 12 Nelle città minori e nelle campagne, i conservatori e l'alto clero non fecero breccia. La massa rimase compatta. Il partito raccolse circa un milione e seicento mila voti, cioè 400.000 piu che nelle elezioni politiche dell'anno prima; e conquistò la maggioranza in 1613 (19%) comuni e la minoranza in altri 2000; mentre i socialisti conquistarono la maggioranza in 2022 (24%) comuni, e tutti gli altri partiti presi insieme in 4642 (56%) comuni. Neanche nelle elezioni politiche del maggio 1921 le forze del partito mo– strarono il minimo indizio di sgretolamento. 13 Il partito popolare avrebbe avuto ben poco da temere dall'indisciplina della frazione conservatrice e dall'ostilità dell'alto clero, se i fascisti non fossero intervenuti a sc~mvolgerecon la violenza tutti i dati della vita pub– blica italiana. Non è scopo di questo libro narrare come la dittatura fascista sia sorta in Italia sulla rovina delle istituzioni libere. 14 Ci basterà ricordare che i primi gruppi fascisti si formarono intorno a Mussolini nel marzo 1919; che negli anni 1919 e 1920, quando fu piu alta l'esaltazione rivoluzionaria in Italia, Mussolini fu l'ultrarivoluzionario fra i rivoluzionari ed assaH i socialisti non perché fossero rivoluzionari, ma perché erano inetti a fare una rivoluzione sul serio; che in quei due anni il movimento fascista ebbe pochi seguaci; che sulla fine del 1920, specialmente dopo il fiasco dell'occupa– zione delle fabbriéhe, gli stessi operai socialisti erano stanchi dei vani disor– dini dei due anni precedenti; che solo allora le classi conservatrici smi– sero di tremare di paura e passarono al contrattacco; che solo allora Musso– lini cessò di assalire i socialisti dalla sinistra come incapaci di fare la vera rivoluzione, e passò ad assalirli dalla destra come i soli responsabili dei di– sordini che turbavano il paese da due anni; che fu solamente allora che i seguaci cominciarono a moltiplicarsi rapidamente intorno a Mussolini, sussi- 12 M. VAUSSARD, La crise du parti populaire italien, in "Revue bleue," Paris, 18 giugno 1921, pp. 382-83; E. VERCESI, Il movimento cattolico in Italia, cit., pp. 167-83. 13 E. VERCESI, Il movimento cattolico in Italia, cit., p. 186; U. GIUSTI, Le correnti po– litiche italiane, cit., pp. 21, 29, sgg.; L. STURZO, Popolarismo e fascismo, cit., p. 45. Nelle elezioni del maggio 1921, i voti del partito popolare salirono a 1.309.857, cioè a 140 mila piu che nel 1919, e gli eletti a 107, perché parteciparono a questa votazione i territori ex austriaci, i quali nel 1919 non erano stati ancora annessi. Se si tengono da parte queste nuove forze, si vede che fra il 1919 e il 1921 non vi fu nulla di mutato nella massa del partito. L'aumento cli 400 mila voti nelle elezioni municipali del 1920 si spiega col fatto che in Italia gli elettori amministrativi erano piu numerosi degli elettori politici, e perciò il numero dei votanti nelle elezioni municipali era sempre notevolmente superiore a quello delle elezioni politiche. 14 Chi voglia arrivare ad una opinione indipendente su questo soggetto, farà bene a mettere a confronto le versioni date dagli scrittori dei due opposti partiti. Per lo studio delle origini del faGcismo, i libri che dànno in forma piu caratteristica la versione fasc_ista, sono q1;1ell~ cli L. V1LLARI, The Awakening of ltaly, London, Methuen, 1924, e Italy, c1t.; con essi s1 debbono mettere a confronto i due libri: L. STURZO, ltaly and Fascismo, London, Faber and Gwyer, 1926, e G. SALVEMINI, The Fascist Dictatorship in Italy, London, Cape, 1928 [ora in Scritti sul fascismo, I, cit.]. Per lo studio della costituzione dello stato fascista si possono confrontare i due libri di L. VILLARI, The Fascist Experiment, London, Faber and Gwyer, 1926, e Italy già citato, coi libri di F. L. FERRARI, Le régime fasciste, cit., e S. TRENTIN, Les transfor– mations récentes du droit public italien, Paris, Giard, 1929. 251 B bliotecaGino Bianco

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