Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Stato e Chiesa in Italia da Pio IX a Pio Xl S'intende che la esasperazione dei nazionali conservatori sarebbe stata assai meno acuta se il partito popolare avesse fatto politica conservatrice. Ma esso, sotto l'impulso di don Sturzo e dei suoi amici, si sforzava di fare politica democratica, per quanto non rivoluzionaria. In questo risiedeva la vera colpa del partito popolare agli occhi delle classi ricche italiane e dei vecchi politicanti. Esso non si accodò passivamente ai loro interessi e pre– giudizi, come avevano fatto i cattolici di Pio X. Esso era e volle rimanere un partito di "popolo minuto." La colpa imperdonabile di don Sturzo e dei giovani che lo seguivano, fu quella di non aver voluto far blocco con i vecchi partiti politici e con i rappresentanti parlamentari dei vecchi e nuovi ricchi per sferrare una reazio– ne sanguinaria contro le organizzazioni socialiste; fu quella di aver voluto dar forma concreta ad una politica doganale antiprotezionista, la quale rompes– se lo sfruttamento esercitato dalla grande industria sulle classi rurali italia– ne, e ad una politica tributaria e democratica, che impedisse alle classi ric– che di scaricare sulle classi povere le spese della guerra. Per i proprietari di terre, gli scioperi dei contadini "bianchi" (con– dotti dai democratici cristiani) erano altrettanto molesti quanto gli scio– peri dei contadini "rossi" (condotti dai socialisti). Poco importava loro la differenza della bandiera, quando non vi era nessuna differenza nelle tratta– tive sulle ore di lavoro e sull'ammontare dei salari. Se Gesu Cristo non fun– ziona piu come guardiaciurma su quelli che non posseggono nulla a servi– zio di quelli che posseggono tutto, anche Gesu Cristo diventa "bolscevi- ,, . . co : aut szt ut est, aut non szt. Ecco perché il partito popolare fu accusato di "bolscevismo." Tutto ciò che nel 1919-20 non faceva comodo ai beati possidentes, era chiamato "b 1 . " h. " h. " · d 11 d o scev1smo, come era c 1amato anarc 1smo pnma e a guerra, e oggi è chiamato "comunismo." Quand'uno vuole affogare il proprio cane, dice che è arrabbiato. Molti di coloro, che muovono oggi contro il partito popolare l'accusa di demagogismo e di bolscevismo, furono membri autorevoli del partito popolare nel 1919-20, cioè negli anni della "demagogia" e del "bolsce– vismo": grandi proprietari di terre, onusti di titoli di nobiltà non sempre au– tentici; direttori e alti funzionari di banche, non sempre scrupolosamente amministrate; imprenditori di affari, non sempre pubblicamente confessa– bili; pennivendoli e faccendieri, viventi da parassiti intorno alla curia va– ticana e alle curie vescovili. Ai bei tempi di Pio X, queste anime pie facevano la pioggia e il bel tempo nelle organizzazioni cattoliche. Soprav– venuta la tempesta del dopoguerra, e sorto il partito popolare, furono sol– leciti ad entrare nelle file del nuovo partito, in attesa di tempi migliori. Ripetevano col vecchio Orazio: Multa renascentur quae jam cecidere. In confronto del "popolo minuto" che dava la massa del partito, essi non formavano che un'esigua minoranza. Ma erano ben visti da quasi tutto l'alto clero e dal nobilume vaticanesco; erano personaggi noti per cariche pubbliche precedentemente coperte; potevano sostenere le spese delle lotte 244 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=