Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Conservatori e democratici nel partito (Jopolare elettorali; avevano tempo da dedicare alla politica; conoscevano alla per– fezione tutti i trucchi per mettersi avanti nei comitati e nelle assemblee ... ogni volta che ci fosse bisogno di un candidato per la Camera dei depu– tati, per il Consiglio municipale o provinciale, per la Direzione del partito. Amministravano le banche (quasi 100) affiliate al movimento cattolico; e attraverso queste banche controllavano molte cooperative di consumo, di credito, di lavoro. Il piu importante di questi istituti bancari, e il piu mar– cio, era il Banco di Roma, che sussidiava i due piu importanti giornali quotidiani del partito: il Corriere d'Italia di Roma e l'Avvenire d'Italia di Bologna. Gli altri quotidiani, Il momento di Torino, l'Italia di Milano, il Messaggero toscano di Pisa, il Popolo veneto di Padova, il Cittadino di Genova e di Brescia, ecc. ecc., erano tenuti in vita dai cattolici conser– vatori a mezzo delle banche locali, federate tutte o legate, piu o meno, al Banco di Roma. Negli ?mbienti dem~cratici del partito popolare si soleva dire che que– sto era nato portando nello stomaco il cancro del Banco di Roma. A onor del vero bisogna dire che il cancro che il partito popolare portava nel seno non era solo questo: parecchi suoi giornali erano sussidiati dal trust del– l'industria zuccheriera, che con la industria siderurgica e con quella delle co– struzioni navali formava il tripode del protezionismo industriale italiano. Eppoi c'era il cancro dei nobili grandi proprietari di terre produttori di grano, che aspiravano a far ristabilire il dazio sul grano, abolito allo scop– pio della guerra. 14 Eppoi - piu funesto di tutti - c'era il cancro dell'alto clero e del Vaticano, ( che potevano tutt'al piu "tollerare 11 come un "male • 11 Il 11 • • • • mmore, ma non potevano a nessun costo approvare queste 1st1tuz10m democratiche, che dànno la stessa libertà sia al "'bene 11 che al "male. 11 ) Che il partito popolare abbia potuto resistere cos1 a lungo all'azione di tanti cancri è un vero miracolo. 15 t♦ In Il partito popolare nel 1919-1920, II, cit., Salvemini aggiunse: "Poi c'era il cancro dei detentori di titoli industriali e di titoli pubblici, che non volevano saperne a nessun costo della nominatività dei titoli." [N.d.C.] 1s In Il partito popolare nel 1919-1920, II, cit.: "~ un miracolo spiegabile solamente col fatto che il 'popolo minuto' e il basso clero e i giovani intellettuali, che inquadrarono il 'popolo minuto,' avevano una fede tenace." [N.d.C.] 245 blloteca Gino Bianco

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