Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La discussione del 1921 sentono parlare di una soluzione territoriale L.. J. "Neppure un pollice di territorio ita• lianol" [...] Ma simili resistenze passive e, per cosf dire, massicce, devono restare per sempre insormontabili? 14 Se Carrère avesse letto un po' piu attentamente i discorsi di Mus– solini e di Rocco, si sarebbe convinto che quei discorsi dimostravano precisamente l'assenza della "opinione italiana" da lui favoleggiata; né avrebbe preso - lui giornalista - certi articoli di giornali come indice di una "opinione italiana." · Un'altra prova delle preoccupazioni che turbavano nel 1921 il sonno degli italiani a proposito della questione romana, si troverebbe nel fatto che nel luglio di quell'anno l'ufficio stampa del ministero degli Esteri raccolse in un opuscolo, Una nuova discussi·one sui rapporti tra Cht"esae Stato i'n ltalt'a, 15 gli articoli pubblicati nei giornali italiani a proposito della questione romana dal 29 maggio .al 20 giugno 1921. L'9sservatore romano del 2 set– tembre 1921 si gettò su quell'opuscolo come la miseria sul mondo; e in un articolo intitolato "Il Ministero Italiano degli Esteri· e la Questione Ro– mana,"· proclamò che quella discussione aveva "provato i grandi passi che le rivendicazioni pontificie [avevano] fatto nella coscienza nazionale." E per dare una nuova prova che la coscienza nazionale non domandava che di inchinarsi dinanzi alle rivendicazioni pontificie, la segreteria della Gioven– tu cattolica italiana - dipendente dalla Santa Sede - fece una nuova edizione di quell'opuscolo. 16 La verità era che quella pubblicazione non si– gnificava niente. Essa fu dovuta all'iniziativa non autorizzata del capo del– l'ufficio stampa del ministero degli Esteri, 17 un nazionalista che si trastulla– va a pubblicare a spese del contribuente italiano volumi di documenti di quel genere, su tutte le piu svariate questioni, mettendo sul frontespi– zio di tutti i volumi il proprio nome come se fosse stato lui l'autore dei medesimi. Bisognava in verità trovarsi ben a corto di argomenti per esser costretti a fondare le proprie asserzioni su fatterelli senza importanza di questo tipo. Chi desideri avere documenti non artificiosi di quelle che erano le idee degli uomini politici italiani piu autorevoli nel 1921, deve cercarli altrove. I due oratori del partito popolare, 18 che nel giugno 1921 presero la pa– rola nella Camera dopo Mussolini e Rocco, si compiacquero vivamente che Mussolini avesse riconosciuto "non solo l'esistenza di un problema religioso in Italia, ma anche la possibilità e l'esigenza di affrettare con animo ro– manamente liberale la soluzione di esso," e si augurarono di "vedere composto un contrasto, che [era] causa per l'Italia, all'interno e all'este- t4 J. CARRERE, Le pape, cit., pp. 293-97. 15 Roma, Tip. del Senato, 1921, pp. 69. [N.d.C.] 16 La questione romana. Documenti e note, edito dal Segretariato di cultura della Gioventu cattolica italiana, serie 1921, nn. 13-14. 11 Amedeo Giannini. [N.d.C.] 18 Livio Tovini ed Egilberto Martire. [N.d.C.] 235 Biblioteca Gino Bianco

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