Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

La questione romana dopo la guerra In altri tempi nessuno di questi fatti sarebbe passato senza provocare infiniti commenti. L'abolizione generale e definitiva del non expedit sarebbe stata considerata come l'avvenimento piu importante nelle relazioni fra lo Stato e il Vaticano, dopo l'occupazione di Roma. Il permesso ai sovrani di paesi cattolici di venire ufficialmente a Roma a visitare il re d'Italia sarebbe stato acclamato come un trionfo dell'Italia politicamente unificata. Nel 1919 e nel 1920, quei due fatti furono accolti senza sorpresa, cosf come si constata che un frutto maturo è caduto dall'albero. dassero a far v1s1ta al papa, in automobili portanti la bandiera belga e la bandiera papale; dopo questa visita, il re del Belgio avrebbe ricevuto solennemente nell'ambasciata belga la visita dei rappresentanti del papa, con tutti gli onori dovuti a un sovrano: solo dopo questa ce– rimonia, sarebbe incominciata ufficialmente la visita al re d'Italia; e questi non avrebbe mai dovuto pronunciare nei discorsi ufficiali le parole: "Roma capitale," "Roma intangibile," "Ter– za Roma," e simili (E. DEVOGHEL, La question romaine, cit., pp. 37-38). Il governo italiano non trovò nulla da ridire in queste cbinoiseries; e la visita ebbe luogo con soddisfazione generale. 229 blloteca G1noBianco

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