Gaetano Salvemini - Stato e Chiesa in Italia

Il partito popolare italiano Ma anche in questo campo la Chiesa può avere qualche cosa da dire: In questo ordine di cose, essa [...] richiama [cioè, solo] le coscienze individuali al· l'osservazione della giustizia e della carità, a render conto non del sistema tecnico adottato, ma delle intenzioni e dell'animus posti nello svolgimento dell'attività esercitata e nell'adempimento dei singoli compiti. Il punctum praticamente piu delicato sta qui: dove finisce nella vita sociale il puro ordine economico, tecnico, materiale, e dove ··comincia la materia di competenza della Chiesa e quella sottratta alla sua potestà? Si tratta di una indagine di fatto che va condotta di volta in volta. Perciò le autorità ecclesiastiche possono annettere al proprio "magi– stero dottrinale" anche questi problemi. La conclusione pratica è che la "giusta libertà" del cittadino ·cattolico è quella libertà che le autorità eccle– siastiche gli lasciano dopo che hanno riservato per sé le materie dogmatiche, le materie morali, le materie miste e tutte quelle materie politiche e tecniche sulle quali esse ritengono loro obbligo di esercitare il "potere indiretto." Anche il cane, che è tenuto al guinzaglio, è libero fin dove arriva il guin– zaglio. Per chi non è catt?lico, tutto questo gioco di "lasciare e prendere" non ha in:iportanza. Chi non è cattolico domanda alla propria coscienza individuale la soluzione di qualunque problema; può anche domandare l'o– pinione delle autorità della sua Chiesa, se appartiene ad una chiesa; ma non sente a priori nessun dovere di obbedire a quella opinione, se essa si troverà in contrasto col punto di vista che la propria coscienza indivi– duale gli comanderà i·n ultima ùtanza di accettare. Ben diversa è la condi– zione del cattolico: suo obbligo è di obbedire al "magistero dottrinale" del pontefice e dei vescovi anche se alla sua coscienza individuale ripugna. Gli è permesso, tutt'al piu, di tacere e non contrastare, se non vuol cadere in peccato. Se egli rivendica il diritto di obbedire, in ultima istanza, non alla gerarchia ecclesiastica, ma alla sua coscienza individuale, egli si mette ipso facto fuori della legge. Questa è la teoria costruita dai canonisti e costantemente ripetuta nei documenti pontifici. La pratica non corrisponde mai perfettamente alla teoria. La libertà dello spirito individuale non può essere del tutto soppressa. Nella Chiesa cattolica, come in ogni altra organizzazione sociale, c'è un contrasto continuo, piu o meno vivace, piu o meno esplicito, fra la legge scritta e le esigenze di molte coscienze individuali. Nei casi piu gravi, il contrasto diventa ribellione o eresia. Nella piu parte dei casi, il contrasto viene attutito grazie a concessioni reciproche, adattamenti, compromessi, "combinazioni." Classica è rimasta l'opposizione che fecero gli irlandesi dopo il 1815 alla politica della Santa Sede in una questione nella quale indiscutibilmente, secondo la dottrina ufficiale, la Santa Sede aveva diritto di dire l'ultima parola. I cattolici inglesi domandavano allora l'abolizione delle leggi che menomavano i loro diritti civili e politici, e raggiunsero la vittoria nel 1829. Nel 1815 il governo inglese era disposto a soddisfarli, ma domandava 217 BibliotecaGino Bianco

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